Non un killer professionista, forse un rapinatore sotto effetto di droga che, nella concitazione, ha fatto fuoco con una pistola di piccolo calibro contro la vittima: il geometra Silvio Pellicanò, 70 anni, ucciso ieri sotto casa in via Cimabue, nel quartiere Uditore a Palermo. E’ la pista, al momento, privilegiata dagli investigatori della Mobile che si trovano a dover risolvere un vero e proprio giallo.
Pellicanò, incensurato, aveva una vita irreprensibile. Una moglie – è stata lei a soccorrerlo dopo gli spari – e quattro figlie, nessun nemico, buoni rapporti familiari: il geometra era considerato una persona tranquilla. Il rapinatore, che ha sparato tre colpi – uno ha colpito di striscio la gamba, l’altro ha sfiorato il torace e uno solo è stato mortale – ha portato via il borsello della vittima: dentro c’erano 20 euro e il cellulare. Nelle prossime ore gli inquirenti continueranno a interrogare i vicini di casa che, sentiti gli spari, si sono affacciati ai balconi, e i familiari di Pellicanò. Elementi importanti potrebbero arrivare anche dall’esame dei tabulati del cellulare.