PALERMO – Una società per realizzare l’operazione verità sui conti della Regione e un esperto per la spending review. Il presidente Nello Musumeci ha firmato i provvedimenti di conferimento dell’incarico alla Kibernetes Srl e a Massimo Giaconia a inizio settimana. A Palazzo d’Orleans si forma così di fatto una task force sui conti che avrà due compiti: uno, nel caso della Kibernetes, è fare un’analisi minuziosa dei residui della Regione. A Giaconia toccherà invece passare ai raggi X il bilancio per individuare “eventuali diseconomie” e utilizzare le “risorse disponibili nei settori ad alta criticità”. Sono le mosse del governo per affrontare l’emergenza conti, che potrebbe emergere in maniera chiara tra poco più di un mese, in occasione del giudizio di parifica della Corte dei conti, previsto per il 13 dicembre prossimo.
La società a caccia di “residui”
L’incarico speciale di studio alla Kibernetes costerà 30mila euro netti. Ad essa toccherà analizzare i residui del bilancio e cioè tutti gli impegni di spesa e i crediti vantati che non sono stati pagati o riscossi nel corso dell’anno in cui sono stati assunti. La società dovrà rendere chiare “le motivazioni sulle azioni intraprese per ogni singolo residuo” con un preventivo economico delle possibili scelte prese. Ciascun dato dovrà poi essere utilizzato dagli Uffici dell’amministrazione per la chiusura del rendiconto 2019. La missione finale è individuare “possibili azioni correttive” per migliorare quanto più possibile il risultato d’amministrazione del 2019. Raschiare il barile, insomma, per aumentare l’avanzo d’amministrazione e far diminuire il valore del disavanzo.
La scelta di un soggetto terzo per verificare lo stato del bilancio era stato anticipato dal governatore durante una conferenza stampa del 18 settembre in cui Musumeci ha spiegato perché, per ragioni di prudenza, aveva chiesto all’Assemblea regionale siciliana di non produrre più norme di spesa. L’inquilino di Palazzo d’Orleans in quell’occasione però non ha reso noto il nome della società. Solo l’otto ottobre, infatti, Musumeci ha inviato una nota in cui chiede allo studio la disponibilità a realizzare un’analisi dei residui del bilancio della Regione, mail a cui Kibernetes risponde il 21 ottobre con la presentazione del progetto di studio. Alla società sono stati lasciati così sessanta giorni a partire dal 23 ottobre per produrre la sua relazione.
Il presidente del Cda di Kibernetes Sicilia è Francesco Paolo Prestigiacomo. La società a livello nazionale è un consorzio stabile con più sedi sparse in Italia e sul proprio sito vanta un’esperienza lunga quarant’anni e la consulenza ad oltre mille enti.
Il “Cottarelli” di Sicilia
Più conosciuto dalle cronache è invece Massimo Giaconia che il governatore aveva già individuato come possibile componente del Consiglio d’Amministrazione di Riscossione Sicilia, incarico poi bocciato dalla commissione Affari Istituzionali dell’Ars a causa dell’incompatibilità fra la nomina e il suo ruolo di assessore alle finanze nella giunta del Comune di Caltagirone guidato da Giovanni Ioppolo, un musumeciano di ferro.
A Massimo Giaconia, il cui nome era già circolato nei mesi scorsi, il presidente della Regione ha dato l’incarico di esperto dal 20 settembre al 31 dicembre di quest’anno. Il compito di Giaconia è, come detto, quello di fare da commissario alla spending review, una specie di “Cottarelli siciliano”, se così si può dire, visto che andrà a svolgere per la Regione il ruolo che era stato attribuito all’economista cremonese dal governo di Gianni Letta. L’incarico di Giaconia prevede infatti l’individuazione delle diseconomie nel bilancio. Deve trovare le risorse non utilizzate e quelle spese male, quindi, per “razionalizzare la spesa pubblica regionale a maggior sostegno – così si legge nel decreto di nomina – di quei settori del tessuto economico sociale che necessitano di interventi volti a favorire lo sviluppo del territorio”.
Come accennato, dal 2016 al 2018, Giaconia è stato assessore alle finanze della giunta di Giovanni Ioppolo, il sindaco di Caltagirone che prima d’essere eletto nel Comune in provincia di Catania era stato eletto parlamentare regionale nel 2012 proprio nella lista “Nello Musumeci presidente”. Massimo Giaconia, 60 anni,è tax partner dello studio associato “Baker&McKenzie” di Milano e ne suo curriculum vanta fra i clienti fra le quali si citano Apple, Barilla, Coca-Cola, Ducati, Enel, Eni, Google, Italcementi, Rcs Media, Shell e Telecom Italia.
Mentre si attende il giudizio di parifica della Corte dei Conti, insomma, Palazzo d’Orleans si prepara con indagini e studi per non farsi trovare impreparato di fronte agli esiti del giudizio sul rendiconto 2018, che potrebbe aprire, nei 15 giorni successivi, ed entro la fine dell’anno la corsa per approvare il bilancio consuntivo 2019 e la legge d’assestamento in cui rintracciare le risorse per la spalmatura del disavanzo della Regione.