Fornire alle piccole e medie imprese siciliane nuovi finanziamenti, pari a due miliardi di euro, per dotarle dei mezzi necessari per intraprendere percorsi di crescita e aiutare 400 aziende ad acquisire nuove opportunità sui mercati esteri. Sono questi gli obiettivi del piano Unicredit per la Sicilia, presentato oggi a Catania. “Questo progetto – ha detto Roberto Bertola (nella foto), responsabile di territorio del gruppo – intende sostenere l’economia reale del Paese con l’obiettivo di favorire la ripresa e il ritorno alla crescita. La linea di azione è duplice: supportare i piani di crescita delle imprese e incentivare l’export. E al fine di supportare la creazione di nuove opportunità di crescita per il territorio UniCredit ha elaborato un piano di sviluppo territoriale Sicilia, comprendente anche quattro progetti nella provincia di Catania, che consiste in 8 macroprogetti regionali e 42 obiettivi locali che investono i diversi settori produttivi e i vari ambiti di sviluppo”.
“I nuovi finanziamenti – ha sottolineato Salvatore Malandrino, direttore network famiglie e pmi Sicilia di UniCredit – riguarderanno i processi di rafforzamento patrimoniale e di integrazione delle imprese siciliane, la liquidità e il finanziamento del circolante e il supporto all’innovazione e alla nuova imprenditoria. L’aiuto alle imprese siciliane per aprirsi ai mercati esteri verrà fornito con il potenziamento delle strutture della banca di supporto all’export, la valorizzazione del far parte di una rete europea integrata con proprie banche in 22 paesi, numerose iniziative di orientamento, formazione e incontri business to business declinati sul territorio per mettere in contatto le eccellenze del made in Italy con le controparti estere”.
“Il Piano di UniCredit – ha sottolineato Giuseppe Mormino, direttore dell’area commerciale di Catania – coinvolge la provincia etnea con tre progetti. Il primo riguarda la formazione nelle scuole e nell’università di Catania. Il secondo riguarda l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e prevede un percorso di accompagnamento all’estero in termini di orientamento e formazione, ricerca di controparti, consulenza specializzata e prodotti dedicati e il terzo punta alla riqualificazione del centro storico innovando il settore delle costruzioni. Il Social Housing, contemplato dal Piano Casa nazionale, prevede la realizzazione di un progetto edilizio da realizzarsi con il conferimento di terreni e immobili da ristrutturare da parte di enti pubblici o privati. Il decreto per l’edilizia residenziale pubblica n. 112/2008 prevede, nello specifico, la realizzazione di 100 mila alloggi in cinque anni, da affittare a canoni agevolati con l’opzione di acquisto finale da parte degli inquilini. Le abitazioni saranno destinate a nuclei familiari e a giovani coppie a basso reddito, immigrati residenti in Italia da almeno 10 anni o che vivono nella stessa regione da almeno 5, studenti fuorisede, anziani in condizioni svantaggiate”.
