Matteo Brunori, un ragazzo come noi. Il dilemma: va o resta a Palermo?

Matteo Brunori, un ragazzo come noi. Il dilemma: va o resta a Palermo?

I dubbi, le risposte. E quel giorno a Mondello...
CALCIOMERCATO
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PALERMO- Ogni tanto, Matteo Brunori viene avvistato in una delle farmacie di Mondello. Chi l’ha adocchiato riferisce quanto segue. Matteo non si guarda in giro come chi vorrebbe essere, a sua volta, guardato e riconosciuto. Non assume pose da celebrità. Non si sente il centro di quel piccolo mondo farmaceutico. Si comporta da cliente e basta.

Matteo Brunori è, insomma, un ragazzo come noi. E visto che siamo in vena di citazioni cantautorali: l’impresa eccezionale è essere normale etc, etc…

Sembra un dettaglio da nulla? Provate ad allungare lo sguardo appena oltre il campo. Ovunque ci sono allenatori-messia, con la verità rivelata che, però, non regge quasi mai alla prova dei fatti. Qualunque centrocampista di infimo livello può avere il vizio della citazione memorabile.

Chiunque frequenti una panchina può dire, così, senza senso: “Il mio calcio”. Come se ne fosse l’inventore. Una frase gonfia di niente. Il mondo è pieno di presunti grandi che saltano la fila, credendosi forti ed essendo soltanto presuntuosi.

Ecco perché ci piace sottolineare un profilo normale che è anche morale e agonistico. Se è vero che si gioca come si vive, il centravanti Brunori persegue, nel suo ruolo, l’identica semplicità: è nato per fare gol, fa gol.

Il preambolo serve per dare una risposta, ovviamente discutibile, al dilemma di questi giorni. Meglio il Palermo con Brunori o senza Brunori? Forse meglio ‘con’, a sommesso parere di chi scrive.

La rabdomanzia del gol – che tanto abbiamo invocato nelle disastrose partite dell’Italia di Spalletti immaginando Brunori al centro di quell’attacco -, l’impegno per la causa, la qualità tecnica, tutto ciò che compone l’identità di un calciatore, deporrebbero per una prosecuzione del cammino.

Sì, ci sono state delle frasi forse dette male che hanno indispettito una tifoseria appassionata. Certo, c’è un mercato in ebollizione, nonostante la conferma di Morgan De Sanctis.

Ma se il Palermo e Matteo Brunori si siederanno un attimo in disparte, per scrutarsi negli occhi, magari arriveranno alla conclusione che potrebbe essere conveniente continuare insieme. Per tutti.

Per una società che, stavolta, non potrà fallire la promozione e dunque non dovrebbe disperdere la forza che ha in squadra. Per un ragazzo normale che ha compreso cos’è Palermo, nel suo estremismo tra rosa e nero.

Inseguire un sogno quaggiù e realizzarlo sarà sempre qualcosa di speciale, più che altrove. Qualcosa di limpido. Come il cielo sopra Mondello.


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