CATANIA – Promuovere la ricerca, favorire l’incontro tra capitale umano e fabbisogni delle imprese e valorizzare i beni culturali e le esigenze del territorio sono i principali obiettivi di “ Greentech Mediterranean Innovation Hub ”, progetto che si è classificato tra i 27 selezionati all’interno del bando “Ecosistemi dell’innovazione al sud in contesti urbani marginalizzati” del Ministero per il Sud e la Coesione.
Con i 10,5 milioni di euro di finanziamento provenienti dal fondo del PNRR, “ Greentech Mediterranean Innovation Hub ” diventerà uno dei più importanti poli d’Italia per il trasferimento tecnologico in ambito green ed agri-tech nonché il primo centro di high-performance computing del Mezzogiorno.
Il polo sarà realizzato dal partenariato composto da Banca Agricola Popolare di Ragusa , responsabile di progetto che gestirà l’hub attraverso la sua società Benefit, M.E.E.T. , Mediterranean Ecosystem for Environment & Technologies , l’Università di Catania, soggetto proponente, il Comune di Ragusa, i3P , Incubatore di start-up innovative del Politecnico di Torino, Energy Center del Politecnico di Torino e la Fondazione Cesare e Doris Zipelli.
Il progetto nasce con il chiaro intento di contrastare la migrazione di capitale umano altamente qualificato, coinvolgendo i giovani e promuovendo le pari opportunità di genere e generazionali. La piattaforma territoriale sarà ospitata a Ragusa , nella ex sede della Banca d’Italia, dove saranno realizzati spazi funzionali a basso impatto ambientale, attrezzati con le più moderne tecnologie, che consentiranno lo svolgimento di attività di alta formazione e divulgazione della cultura d’impresa, incubazione e accelerazione di startup , e per stimolare il trasferimento tecnologico tra mondo universitario e impresa.
Questo progetto accompagnerà lo sviluppo delle imprese applicando l’ intelligenza artificiale agli ambiti di innovazione “ greentech ”, “ agritech ”, “ green-energy ”, “ blue economy”, “mobility & logistics”, attraverso laboratori sulla competitività d’impresa, per la “realtà virtuale” e la “realtà aumentata”, osservatori su bandi europei, spazi di coworking . Al tempo stesso il polo si prefigge di favorire la nascita e la longevità di start-up e spin-off , per contrastare il fenomeno dello spopolamento giovanile e attrarre al Sud nuovi talenti.
Ai benefici “quantitativi” si aggiungono anche quelli “culturali” attraverso nuove pratiche per la sensibilizzazione e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico di tutta l’area circostante. La tecnologia a disposizione, infatti, potrà essere utilizzata anche per attività legate alla conservazione, tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.
L’Hub si inserisce in un particolare contesto socio-economico come quello della provincia di Ragusa che, secondo lo studio Cerved 2021, è al terzo posto in Italia per incidenza di imprese transitional (18,6% sul totale delle aziende ragusane, media italiana dell’8,3%), imprese ad alto potenziale di impatto ecologico, in una regione, quella siciliana, caratterizzata da una progressiva perdita di capitale umano, con il più elevato numero di giovani italiani tra i 18 e 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi, un’elevata percentuale di NEET ed un basso tasso di formazione terziaria.
Il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo ha affermato: “Ancora una volta la forte sinergia tra l’Università di Catania e enti pubblici e privati ha permesso di vincere la forte competizione che c’è a livello nazionale ottenendo un finanziamento importante per il territorio siciliano grazie ai fondi del Pnrr. Realizzeremo un polo di fondamentale importanza per il trasferimento tecnologico in ambito green ed agri-tech e valorizzazione della conoscenza a beneficio del tessuto imprenditoriale e della società civile con l’obiettivo di dare un forte impulso allo sviluppo delle imprese del territorio e favorire l’occupazione dei nostri giovani. L’Università di Catania, con l’ammissione a finanziamento del progetto, conferma il forte investimento sul territorio ragusano sul piano della formazione e della ricerca”.
Arturo Schininà, presidente di Bapr, ha aggiunto: “Il Greentech Mediterranean Innovation Hub nasce dalla visione strategica di Bapr, che sta significativamente investendo in iniziative che vanno nella direzione della digitalizzazione e dello sviluppo sostenibile, nella convinzione che la tecnologia, ancor più se ‘green’, costituisca una opportunità. In questa occasione la Banca, riconoscendo il grande interesse al territorio mostrato dall’Università di Catania, ha avviato una proficua collaborazione tra attori pubblici e privati, la cui validità è stata oggi riconosciuta e che consentirà la realizzazione di una soluzione innovativa, dal grande impatto sociale ed economico per la Sicilia e il Meridione tutto”.