CATANIA – Più personale e più dosi. Occorrerebbe accelerare nella campagna di vaccinazione per ottenere gli effetti sperati. E l’opinione di Mario Cuccia, Direttore del UOC di Epidemiologia e Prevenzione dell’Asp e responsabile scientifico per la campagna di vaccinazione contro il Covid, sulla campagna vaccinale a Catania.
La campagna vaccinale
“Il tempo trascorso è ancora molto limitato perché possa svilupparsi l’immunità dopo il vaccino, servono almeno 10 giorni”. A Catania la campagna è partita all’inizio di gennaio, in questi giorni, dunque, chi ha ricevuto la prima dose del vaccino sta sviluppando l’immunità. “Da dieci giorni abbiamo alcune migliaia di persone che hanno sviluppato una protezione stimata, per la prima dose, intorno al 50%. In termini di popolazione il dato è non rilevante – sottolinea – perché il numero è limitato e la protezione limitata”.
Immunità a Catania
Bisogna attendere i dati. “Bisogna vedere ciò che accadrà – prosegue Cuccia – e avere più soggetti vaccinati e, quindi, più persone che somministrino il vaccino. Il ritmo con cui si procede non è tale da fornirci rapidamente percentuali di copertura importanti. Nelle more dell’arrivo di questo personale, bisognerà andare avanti con cui che si ha”.
Meno dosi in arrivo
“In questo fase diminuirà la popolazione che sarà sottoposto alla prima dose – ammette Cuccia. L’annuncio della Pfitzer avrà effetti anche a Catania, almeno per le prossime settimane. “Stanno ristrutturando l’impianto dove producono i vaccini in Belgio, perché lo vogliono ampliare – ci dice. La produzione sarà per alcune settimane più limitata. Nel frattempo, il vaccino Moderna è arrivato, anche se il numero di dosi non sarà elevatissimo. Il vaccino Pfitzer che Moderna differiscono in pochi elementi e utilizzano entrambi il meccanismo della RNA messaggero”. In arrivo meno dosi, dunque. Anche se, come detto ieri in conferenza stampa dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, è stata messa da parte la quantità per garantire il richiamo a chi è già stato vaccinato.
Mancano gli infermieri
Arrivate in città anche le prime dosi di Moderna, e in attesa che l’Ema di il via libera ad altre case farmaceutiche, occorrerebbe però maggiore personale per poter accelerare. “Occorre sia più personale che più dosi – continua Cuccia. Il bando della protezione civile, le adesioni per quanto riguarda gli infermieri risultano basse, mentre sono alte sul piano medico. Le strutture previste per lo sviluppo della campagna nella sua maggiore espansione, avranno tempi di sviluppo condizionati dalla difficoltà di reclutamento di infermieri”.
La nuova, preoccupante, ondata
La vaccinazione unico antidoto. Non ha dubbi Cuccia che si appella a chi non ha ancora aderito alla campagna. “Sono ottimista – conclude. Non vedo alternative significative per contenere un’ondata che, nella seconda fase, si sta presentando in modo più preoccupante”.
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