CATANIA – “Vado avanti tranquillamente”. Risponde così il sindaco Bianco, ai giornalisti che gli chiedono un commento, all’ennesima minaccia giunta al suo indirizzo. “Ovviamente non sono messaggi piacevoli – ha proseguito -ma se qualcuno pensa di intimidirmi in questa maniera, sbaglia di grosso: con tutto ciò che c’è da fare in questa città non ho quasi il tempo di pensarci”. Afferma di avere fiducia nella Magistratura e nelle Forze dell’Ordine, il sindaco, che sostiene di non conoscere il contenuto delle frasi, scritte con il rossetto in dialetto sgrammaticato, rivelando che il fazzoletto incriminato è stato scoperto la scorsa settimana da un vicino. Un’affermazione che avvalorerebbe le ipotesi che vogliono la minaccia legata all’approvazione da parte del Consiglio comunale del Regolamento relativo al registro delle Unioni civili. L’atto, sul quale il sindaco si è impegnato personalmente, tanto da presentarlo in prima persona all’aula consiliare, è andato ai voti proprio giovedì pomeriggio.
In ogni caso, e nonostante le ovvie rassicurazioni del primo cittadino, due minacce nel giro di un mese non sono certo da sottovalutare. Né a livello di sicurezza, del primo cittadino in primo luogo, e dei suoi collaboratori e familiari in secondo, nè a livello politico. E’ evidente infatti che di fronte a qualsiasi tipo di minacce, due potrebbero essere le reali motivazioni alla base del gesto: o chi di dovere sta realmente conducendo quella battaglia a favore della legalità di cui ha parlato sin dalla campagna elettorale, oppure, qualcosa nei precari equilibri cittadini, e non solo a livello politico, si è inceppato.
