CATANIA – Valeria Contadino impegnata in un inedito Camilleri, che conferma la serie di successi degli ultimi anni. Dall’Expo fino alla sua amata Sicilia, con “il Casellante”, spettacolo tratto dall’omonimo testo di Andrea Camilleri ridotto e diretto da Giuseppe Dipasquale, Valeria ha conquistato il pubblico nazionale e si prepara per una nuova stagione di tournée in giro per l’Italia.
“Tutto nasce all’Expo di Milano; lì abbiamo portato in scena Il Casellante di Andrea Camilleri in un adattamento teatrale di Giuseppe Dipasquale, che ha costruito un innovativo format che fonde reading e musica nel cosiddetto melologo. Dopo l’Expo abbiamo debuttato ai Giardini della Filarmonica di Roma, diretta da Carmen Pignataro, con l’idea di creare uno spettacolo teatrale e da qui, in prima assoluta, abbiamo debuttato al Cinquantanovesimo Festival dei due mondi di Spoleto, invitati da Giorgio Ferrara”.
“Credo che il merito sia di tutti, Mario incudine che ha creato le musiche su un’ idea portante del regista Giuseppe Dipasquale. Moni Ovadia ci siamo trovati da subito. Ma a tutta la compagnia va il merito di questo grande successo: Sergio Seminara, Giampaolo Romania e i musicisti Antonio Vasta, Antonio Putzu ed ed ovviamente al regista che ha saputo sfruttare al meglio le partiture bellissime di questo racconto di Camilleri, e al Teatro Carcano e Promomusic, che insieme al Regina Margherita di Caltanissetta hanno creduto nel progetto”.
“Quando il pubblico torna a casa con un sorriso sulle labbra ed un’emozione nel cuore. Se poi quella emozione riecheggia nella mente del pubblico e lo fa tornare a vedere i nostri spettacoli significa che l’onda d’urto emotiva ha fatto centro, e questo, credo, sia un segnale tangibile di quell’alchimia unica di cui parlavi. Un’alchimia che mi ripaga pienamente dagli sforzi e dai sacrifici che si fanno in nome del teatro”.
“Una domanda troppo complicata da porgere sotto l’ombrellone, (sorride Valeria) ma ne approfitto per citare dei lavori nuovi ed originali come quello a cui ho preso parte qualche anno addietro. Mi riferisco a Se’ nùmmari (Sei numeri) di Salvatore Rizzo. Uno spettacolo in cui l’autore usa una tessitura linguistica siciliana molto connotata, che lavora per immagini, monologhi ed energie. Lo abbiamo portato in scena al Teatro Angelo Musco di Catania per la regia firmata da Vincenzo Pirrotta ed in tournèe anche a Napoli e a Modena. Inoltre quest’autunno porterò in giro “Refugees”, di Ugo Bentivegna con Claudia Koll, che parla della condizione dei rifugiati. Questo é uno spettacolo che tocca le corde dell’accoglienza e della solidarietà tra i popoli, argomento di estrema attualità che invita a far riflettere sulle sorti umane di convivenza ed integrazione”.
“Per adesso a gennaio riprenderà la tournée nazionale che farà tappa a Milano, Bologna, Genova, Perugia, Brescia, Roma. In Sicilia sicuramente saremo a Enna e Palermo, ma le altre date sono ancora in fase di definizione. Mi fa piacere dare una anticipazione su un importante evento: giorno 3 ottobre, sarò presente a Catania in occasione delle celebrazioni per la giornata nazionale dell’accoglienza. Ma prima di darvi altri dettagli, per il momento, godiamoci l’estate e vi saluto lasciandovi con un pizzico di suspance”.