PALERMO – Dall’associazione mafiosa al furto di energia elettrica. Le ipotesi di reato contestate a 21 imputati che stamani si sono presentati all’udienza preliminare davanti al giudice Giuseppa Zampino.
Una parte consistente degli imputati fu arrestata del blitz dello scorso gennaio all’Uditore. Nell’elenco degli imputati per i quali il pubblico ministero Giovanni antoci ha chiesto il rinvio a giudizio figurano Franco Bonura, Agostino Sansone e Girolamo Buscemi. Nomi della vecchia mafia che dopo essere stati scarcerati avrebbero ripreso i ruoli del passato.
Nel frattempo si sarebbero occupati di affari. Hanno investito nel settore immobiliare e dei lavori edili, individuando figure insospettabili, come Eugenio Avellino che sarebbe diventato il braccio operativo di Bonura.
Dalla piccola ristrutturazione alla costruzione di interi palazzi: la mafia avrebbe controllato l’intero settore. Bonura, 83 anni, aveva finito di scontare la pena nel 2021. Costruttore mafioso, era legato agli Inzerillo a cui voltò le spalle per allearsi con i corleonesi, guadagnandosi i galloni di capomafia. Di lui si è tornato a parlare nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Caltanissetta che ha ripreso in mano il dossier “mafia e appalti” di Paolo Borsellino.
Nell’indagine dei pm nisseni si parla del ruolo dell’imprenditore e politico democristiano Ernesto Di Fresco, che fu anche presidente della Provincia di Palermo, per aggiustare il processo di appello che vedeva imputato Bonura per il duplice omicidio Chiazzese-Dominici. Bonura era stato assolto in Corte di Assise e in secondo grado arrivò la conferma.
Agostino Sansone, 76 anni, prima dell’arresto di gennaio scorso stava seguendo a piede libero il processo di appello per voto di scambio politico-mafioso. Poi il blitz alla vigilia delle elezioni comunali del 2022. Assolto in primo grado, la Procura ha fatto ricorso. I poliziotti lo piazzano al vertice della famiglia mafiosa dell’Uditore. Nel frattempo ufficialmente era tornato a fare l’imprenditore edile dopo che in passato aveva scontato una condanna per mafia. I suoi fratelli, Gaetano e Giuseppe, furono arrestati nel ’93. Seguirono subito le sorti di Totò Riina. Agostino, invece, finì in cella nel 2000.
Girolamo Buscemi, 73 anni, che sarebbe al vertice della famiglia di Passo di Rigano, in passato fu processato e assolto per mafia dopo che la Cassazione annullò con rinvio la sentenza di condanna. Gli furono però confiscate le imprese edili. Girolamo è fratello di Giovanni Buscemi arrestato nel 2019 assieme agli Inzerillo di Passo di Rigano. Il fratello Giovanni partecipò alla riunione della nuova cupola convocata nel 2018 in una palazzina a Baida.
Questo l’elenco completo degli imputati: Francesco Bonura, Girolamo Buscemi, Agostino Sansone, Giovanni Buscemi, 67 anni (associazione mafiosa), Eugenio, Dario e Giacomo Avellino (i primi due per associazione mafiosa e il terzo per concorso esterno), di 56, 29 e 63 anni, Alessandro (mafia) e Giuseppe Costa (favoreggiamento aggravato), di 40 e 60 anni, Gaetano Manlio Porretto, 70 anni (mafia), Angelo Rosario Parisi (mafia), 70 anni, Giusto Catania (mafia), 42 anni, Roberto Sansone e Mauro Pace (estorsione), di 41 e 76 anni. Agli arresti domiciliari per Antonino Buscemi (favoreggiamento aggravato) e Michele Spataro (mafia), di 70 e 71 anni.
Ed ancora: Antonio Comporto (intestazione fittizia), 35 anni, Giuseppe D’Accardi, 54 anni, Vincenzo Montalbano, 49 anni, Beniamino Pollara, 40 anni, Marcello Castelli, 64 anni (tutti per furto di energia elettrica).
Indagando sui nuovi assetti mafiosi a Uditore saltò fuori la banda che si sarebbe specializzata nel furto di energia elettrica con i contatori clonati. Nel corso del blitz furono sequestrate alcune società considerate la cassaforte di Bonura, fra cui la Florens srl che possiede una settantina di immobili. Ma per un difetto di motivazione dovuto al “copia e incolla” è arrivato il dissequestro.

