Veronica sulla tomba del figlio | "Scoprirò chi ha ucciso Loris" - Live Sicilia

Veronica sulla tomba del figlio | “Scoprirò chi ha ucciso Loris”

La donna, detenuta dallo scorso dicembre in carcere con l'accusa di avere ucciso il bambino, ha ottenuto un permesso speciale dal Gip, dopo il parere favorevole della Procura.

santa croce camerina
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SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA)-  “Loris l’ha perdonata, queste sono le sue lacrime”. Un curioso si eclissa quando la pioggerella inizia a ticchettare su Santa Croce Camerina. Piove nella cittadina iblea dove il tempo sembra essersi fermato. Un acquazzone riempie le buche del viale Luigi Pirandello. In fondo, l’ingresso del cimitero. “Veronica è entrata dal retro”, afferma sicuro Vincenzo Zisa, il custode del camposanto che sta dietro al cancello, rispondendo ai cronisti che si avvicinano solo quando Veronica è già andata via. Fino a quel momento la zona è stata blindata. A nessuno, per tutto il pomeriggio, è stato consentito di entrare. “C’è un’ordinanza del sindaco, perfino il fioraio ha chiuso oggi”, risponde il custode. “Non ho visto nulla. È entrata solo la polizia con lei”.

Sono le 17:20 quando Veronica Panarello – la donna accusata di avere ucciso suo figlio Loris – a bordo del furgone della polizia penitenziaria, arriva al cimitero. Il cielo si è da poco schiarito. Il cellulare entra dall’ingresso del retro, avvicinandosi quanto più possibile al viale della sezione nuova dove riposa Loris. Veronica scende. Gli occhi bassi e i capelli raccolti. Piange, si dispera mentre il cielo ha già smesso di farlo e sulla foto del piccolo Loris riflette il sole. Intorno, nel viale solitario, solo il silenzio. Sulla tomba ci sono tanti fiori freschi. “In tanti vengono qui a pregare per Loris. Nei giorni passati due turisti dall’accento straniero mi hanno chiesto informazioni su dove si trovasse la tomba. In mano avevano due rose bianche. Ed io li ho accompagnati”, parla ancora il guardiano del camposanto.

Un’ora, minuto più minuto meno, è il tempo che alla Panarello è stato concesso per piangere. Una giornata lunga per la mamma che da dicembre è rinchiusa nel carcere di Agrigento. Il suo avvocato Francesco Villardita arriva qualche minuto prima di lei. Solo a lui viene concesso di passare in auto. Qualche centinaia di metri indietro transenne e decine di giornalisti. Pochi curiosi. Anche se nella piazzetta del paese non si parla d’altro. Tutti sanno delle imponenti misure di sicurezza allestite per la visita concessa alla mamma del piccolo Loris. Qui, il peso del dolore preme ancora forte sul petto di Santa Croce. Anche i turisti, dopo il bagno a Punta Secca, sulla spiaggia di Montalbano, vengono a vedere il canalone. Un giro nei pressi del Mulino Vecchio per osservare in tre dimensioni i luoghi della tragedia.

Piange Veronica, posa un mazzo di fiori, girasoli e rose rosse. Secondo un sussurro, sulla lapide scolpisce una frase: “Lo scoprirò chi è stato”. Poi, ritorna tra le sbarre che l’attendono, portando con sé tutto l’enigma delle sue lacrime.

 


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