Versalis, svolta per il sito di Ragusa. Scettico il deputato Dipasquale

Versalis, svolta per il sito di Ragusa. Scettico il deputato Dipasquale

"Annuncio fatto in vista della manifestazione. Schifani si faccia carico della contrattazione"
LA VERTENZA
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RAGUSA – Il sito chimico Versalis di Ragusa è ad un punto di svolta. Eni è pronta a sottoscrivere un  sottoscritto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per la riconversione assicurando la continuità industriale e il mantenimento dei livelli occupazionali, sia diretti che indiretti.

Il sito di Ragusa, la cui produzione di polietilene è cessata alla fine del 2024, sarà oggetto di una riconversione attraverso nuove iniziative industriali a supporto dei poli di Priolo e Gela, diventando un centro di competenza e specializzazione che valorizzerà le competenze tecniche del personale e del territorio.

Come sarà strutturato il sito chimico Versalis

Il nuovo polo multifunzionale di Ragusa sarà strutturato in: Agri-hub: per la raccolta e la spremitura di oli destinati alle bioraffinerie di Priolo e Gela; centro sperimentale di riciclo meccanico avanzato delle plastiche: con l’impiego di tecnologie avanzate per il recupero di plastiche riciclabili e la preparazione di materiale non riciclabile meccanicamente per l’impianto di riciclo; centro di competenza per l’alta formazione: in ambito manutenzione, HSE e contract administration, a servizio delle attività industriali di Eni in Italia e all’estero.

Il piano prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro in nuove piattaforme tecnologiche, di cui 900 milioni destinati alla Sicilia, garantendo il mantenimento dell’attuale intensità industriale e occupazionale. Il massimo coinvolgimento dell’indotto locale è assicurato nelle attività di trasformazione e nella successiva fase operativa.

Dipasquale: “Vogliamo fatti non parole”

Scettico su questo nuovo piano industriale è il deputato del Pd all’Ars Nello Dipasquale: “È un annuncio fatto ad hoc in previsione della manifestazione di giorno 11 indetta dalla Cgil e per la quale ho dato già adesione. Vogliamo vedere qualcosa di concreto, con proposte concrete, messe per iscritto incontrando le parti e garantendo il futuro occupazionale dei numerosi operai e non le parole”, ha dichiarato. 

“Il presidente Schifani, in primis, deve farsi carico della contrattazione, non può assistere dalla finestra o delegare gli assessori di turno, è una cosa che deve vederlo impegnato in prima persona. C’è in gioco il futuro di centinaia e centinaia di posti di lavoro considerando anche l’indotto. Schifani – continua Dipasquale – deve sedersi al tavolo e deve pretendere, insieme ai sindacati e i lavoratori, il rispetto da parte dell’Eni per la sua Isola e la sua terra”.

“Eni è una partecipata e non può pensare solamente all’utile, la chimica di base negli anni ’80 fu una risposta per il Mezzogiorno e il Meridione, lo smantellamento preoccupa perché continua ad essere un’ulteriore smantellamento per il Meridione”.


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