CATANIA – Il torna indietro di via Petraro è aperto da settembre. La bretella di ritorno, che consentirebbe alle auto e al Brt il passaggio da via Passo Gravina a via Del Bosco, è pronta anche lei da fine ottobre ma l’apertura ufficiale tarda a venire. È troppo vicina al torna indietro? La sua pendenza è più alta di quanto il progetto avrebbe voluto? Ma soprattutto la bretella aprirà mai in via ufficiale? Le domande si rincorrono da oltre un mese e lasciano il dubbio concreto che manchi il requisito che sia “tutto a norma” per procedere al collaudo e all’apertura. Un collaudo che dovrebbe abbracciare i lavori dell’intero progetto del Nodo Gioeni, compresa via Petraro, ma di cui ancora non si sa nulla.
Nel mese di ottobre alcuni motociclisti si erano fatti furbi e avevano aperto un varco tale da consentire un piccolo passaggio sulla bretella in modo da evitare giri inutili in mezzo al traffico che, va riconosciuto, è un problema soprattutto per le auto. Così, nell’incertezza di un’apertura da venire, qualche pilota-buontempone stanco e geloso di vedere la bella bretella asfaltata a disposizione solo di moto e motorini, ha pensato di eliminare del tutto la rete e imporre la supremazia delle quattro ruote. Al libero arbitrio dei catanesi è rimasta la possibilità di percorrere la bretella, per risparmiare chilometri e minuti preziosi, e il rischio di scontrarsi, a loro rischio e pericolo, con le auto provenienti dal torna indietro.
A conforto di tutti l’assessore alla Viabilità, Saro D’Agata (che un paio di mesi fa sembrava titubante sull’apertura della bretella) ha dichiarato che “via Petraro aprirà completamente. Stiamo facendo dei lavori e mettendo un semaforo, ma la strada aprirà sia per il Brt sia per le auto private”.
E in effetti, venerdì scorso, ma solo quel giorno, sul posto c’erano gli operai della manutenzione impegnati a predisporre due semafori per gli attraversamenti pedonali su via Passo Gravina, proprio in corrispondenza dell’ingresso della Cittadella Universitaria. Ma in che modo due semafori pedonali in via Passo Gravina possano contribuire a regolare il traffico di auto e Brt sulla bretella di via Petraro ancora non è chiaro.
All’inizio di settembre, l’assessore Bosco e l’esperto Vincenzo Condorelli avevano già pensato a un escamotage, da contrapporre alla non apertura della bretella: il ripristino della corsia preferenziale del Brt attraverso il torna indietro. Una soluzione praticabile, previo il parziale livellamento di uno spicchio del torna indietro e l’inserimento di due semafori di priorità. Il primo a monte per segnalare al Brt il via libera e il secondo, su via Petraro prima del torna indietro, per bloccare le auto durante il passaggio dell’autobus.
“Ma i semafori di priorità – ci dice Giacomo Guglielmo, già esperto alla mobilitàdell’amministrazione Stancanelli e colui che il Brt a Catania l’ha pensato e realizzato – non possono essere utilizzati per le auto”. Gli operai della manutenzione che abbiamo incontrato venerdì ci hanno detto che avrebbero finito il loro lavoro entro martedì, cioè pochi giorni fa, ma da lunedì in via Petraro-via Passo
Gravina di operai neanche l’ombra. In compenso gli scassi per i semafori pedonali sono ancora lì, adeguatamente transennati, e la bretella continua a essere ufficialmente chiusa per il Comune, ma praticamente aperta per gli automobilisti.
E noi continuiamo a chiedere le carte per capire se questi lavori siano a norma oppure no, se il collaudo sia stato fatto oppure no, se il progetto esecutivo sia agli atti dell’Utu oppure no e se, a fronte di un progetto esecutivo, i lavori siano stati fatti in rispetto del progetto oppure no.