AGRIGENTO – “Il giorno x si avvicina, è ormai alle porte. Dimostreremo a Marco Zambuto il nostro coraggio e il nostro grande senso di responsabilità nei confronti dei cittadini di Agrigento. Passeremo, come lui stesso ci chiede, dalle parole ai fatti, alle azioni concrete”. Il gruppo consiliare Mpa, composto da Alfonso Vassallo, Francesco Picone, Riccardo Mandracchia e Aurelio Trupia, annuncia la sua ferma volontà di avviare l’iter per la presentazione in Aula della mozione di sfiducia all’indirizzo del sindaco.
“Ormai i tempi sono maturi – spiegano gli esponenti del movimento per l’autonomia – per liberare la città da un’amministrazione fallimentare, sotto tutti i punti di vista. E sono maturi sia perché i due anni di mandato, così come prevede la normativa in materia, stanno per scadere, è davvero questione di giorni, sia dal punto di vista politico, in quanto oggi mettere assieme 20 consiglieri comunali per spedire a casa il sindaco non sarà impresa impossibile. Tutt’altro. Questa è allora la dimostrazione – osservano i quattro consiglieri Mpa – che Zambuto in questi 24 mesi della sua gestione bis, al Comune di Agrigento, ha operato in modo solitario e in solitudine rispetto al ruolo propositivo di aula Sollano. Si è isolato dall’Aula e soprattutto, cosa ancora più grave, si è distaccato dal territorio, dalle forze sociali e sindacali. Si è semplicemente allontanato dai cittadini e dalle loro esigenze. Ciascuno raccoglie quello che semina e le prove del nove per Zambuto arriveranno presto. E si chiamano: mozione di sfiducia, che voterà il Consiglio comunale, e bocciatura del corpo elettorale, che incasserà il 25 maggio per la candidatura alle Europee” – sottolineano Vassallo, Picone, Mandracchia e Trupia.
Riguardo poi alla decisione del primo cittadino di revocare improvvisamente e senza apparenti motivazioni l’assessore Gerlando Gibilaro, i quattro consiglieri comunali esprimono preoccupazione. “Con questa mossa – evidenziano – il sindaco ha dimostrato, ancora una volta, di perseguire esclusivamente la propria ambizione personale piuttosto che pensare al bene collettivo. In questa città, dove i servizi offerti sono in termini qualitativi e quantitativi inversamente proporzionali alle tasse che tutti i cittadini pagano, Gibilaro in questi pochi mesi ha rappresentato una risorsa per l’affannata macchina amministrativa in stallo da parecchio tempo, adoperandosi in prima persona nella risoluzione di diverse problematiche inerenti le proprie deleghe. Auguriamo a Gibilaro di continuare le sue battaglie in Aula nelle vesti di consigliere nell’obiettivo comune di porre le basi nell’interesse generale e per il rilancio della nostra città, che non merita di essere amministrata in questo modo” – concludono Vassallo, Picone, Mandracchia e Trupia.