CATANIA – “Uno strumento laico e plurale, ma utile per rafforzare la partecipazione dei cattolici alla vita politica, sociale e culturale del Paese”. Con queste parole la coordinatrice dell’Mpa di Catania, Pina Alberghina, ha sintetizzato il senso dell’incontro della “Rete di Trieste”, tenutosi nel Salone Santa Chiara a Catania. Un confronto tra amministratori locali impegnati a rilanciare il contributo dei cattolici in politica e a promuovere iniziative inclusive nei territori.
“Serve uno spazio di confronto condiviso”
L’iniziativa – ha spiegato Alberghina – nasce dalla necessità di costruire uno spazio di confronto concreto tra chi, a prescindere dalle appartenenze politiche, condivide valori e principi comuni. Temi come la coesione sociale, l’inclusione, la transizione ecologica e culturale sono stati al centro del dibattito. Obiettivi ritenuti prioritari, soprattutto per rafforzare il senso di comunità e coinvolgere le periferie nei processi decisionali.
Il contributo del Mpa catanese
A rappresentare il movimento autonomista all’incontro, oltre ad Alberghina, anche Sebastiano Anastasi, presidente del Consiglio comunale di Catania, e la consigliera Simona Latino, in rappresentanza del gruppo consiliare.
“Anche il nostro movimento – ha concluso Alberghina – darà un contributo concreto a questo percorso, che punta a valorizzare l’impegno politico dei cattolici e a rafforzare il tessuto sociale cittadino con strumenti di ascolto e coinvolgimento attivo”.

