PALERMO – Il commissario dei vigili urbani Francesco D’Antoni e i suoi colleghi Manuela Bannò, Rosalia D’Alessandro e Laura Petrolà – accusati di abuso di ufficio e falso – avrebbero fatto pagare le multe prese da loro amici ad altre persone. Il processo si svolge davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo. Questa mattina Manuela Bannò ha spiegato che le firme sui verbali non sono sue: “D’Antoni ha copiato la mia firma”, ha detto e il suo avvocato Tommy Delisi ha chiesto che venga eseguita una perizia calligrafica che scagionerebbe la sua assistita.
I vigili, secono gli inquirenti, sceglievano con cura le vittime a cui far pagare le contravvenzioni prese dai loro amici, tutti giovani che pur di non vedersi sequestrare il mezzo accettavano di pagare la piccola sanzione. Se il giovane controllato dagli agenti totalizzava una serie di infrazioni che prevedevano multe salate o addirittura il sequestro del mezzo, prima veniva informato della gravità della situazione e solo dopo gli veniva proposto di pagare un bollettino da 39 euro, che doveva essere pagato immediatamente. Il gioco è durato fino a quando uno dei ragazzi ha denunciato l’accaduto. Sono cinque gli episodi, da agosto a novembre 2011, contestati dalla procura ai quattro vigili urbani. Ad essere presi di mira soprattutto i ragazzini che viaggiavano in scooter senza casco.