Villa Castelnuovo off limits | Anziani fuori dalla porta

Villa Castelnuovo off limits | Anziani fuori dalla porta

In atto una contrapposizione tra l'associazione "La dolce vita" e l'opera pia che gestisce gli spazi

PALERMO – Rimangono di nuovo fuori dalla porta i settanta anziani iscritti all’associazione per la terza età “La dolce vita”, la cui sede fino a ieri era il salone all’interno dell’opera pia di Villa Castelnuovo. Una cinquantina di anziani, pronti per una serata danzante, arrivati davanti all’ingresso sono stati accolti da un brusco benvenuto. Porte chiuse, serratura cambiata, acqua dei bagni chiusa e luce staccata. Una situazione simile si era verificata già lo scorso aprile quando gli anziani non avevano avuto la possibilità di accedere ai saloni della villa per quasi due settimane. Da dopo pranzo a tardo pomeriggio, gli anziani sono rimasti increduli e arrabbiati davanti all’ingresso della struttura. Un’attesa snervante, tanto che un anziano iscritto colto da un malore è stato soccorso dagli operatori del 118.

La presidentessa de “La dolce vita”, Enrica Enea, è ormai apertamente in lotta con il nuovo presidente dell’Ipab Giuseppe Di Paola, che sarebbe intenzionato a utilizzare diversamente i saloni a pochi passi dal parco della Favorita.

Per usufruire del salone di villa Castelnuovo la direttrice Enea ha sottoscritto un regolare contratto quinquennale e ha sempre corrisposto all’opera pia un canone di mille euro l’anno. “Dallo scorso aprile, quando Di Paola è stato nominato presidente dell’ipab – ha detto Enea – sono cominciati i nostri problemi. La prima volta che ci hanno fatto trovare i locali chiusi hanno giustificato il gesto dicendo che lo spazio necessitava di pulizie straordinarie. Da quattro volte a settimana, ci hanno costretto a riunirci solo due volte. Ieri hanno cambiato le serrature. Non sappiamo più che fare. La verità – ha attaccato la presidentessa – è che Di Paola vuole guadagnare ben altre cifre dallo sfruttamento di questi spazi e per questo mette alla porta degli anziani che vogliono solo passare qualche ora in compagnia”.

Dietro alla vicenda scoppiata la prima volta a ridosso delle scorse amministrative di giugno ci sarebbe stata anche una contrapposizione politica fra la rappresentante dell’associazione e Giuseppe Di Paola. Enea all’epoca aveva apertamente sostenuto l’ex candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli, mentre l’attuale presidente dell’opera pia si era candidato per il Consiglio comunale fra le fila di Leoluca Orlando. Ad aprile Di Paola aveva rispedito al mittente le accuse di “ripicca per motivi elettorali”: “I saloni versavano in una situazione igienica e strutturale disastrosa – aveva dichiarato – gli spazi vengono dati in affitto a cifre irrisorie che non bastano nemmeno per pagare le spese. Un cambiamento nella gestione è necessario”. Così il presidente dell’Ipab ha mandato una raccomandata di disdetta all’associazione che però non si dà per vinta appellandosi al loro regolare contratto.

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