PALERMO- E’ dall’esposto di Francesco Mazzola, medico di Villa Sofia, che in questi mesi è stato sospeso, che parte l’inchiesta che vede coinvolti, il primario Matteo Tutino, indagato assieme al commissario straordinario dell’ospedale, Giacomo Sampieri, al direttore sanitario Maria Concetta Martorana e a Damiano Mazzarese, primario della Rianimazione. I reati contestati sono truffa, peculato e abuso di ufficio. In quest’esposto vengono ripercorsi tutti quegli interventi finiti sotto la lente della procura. “Si comincia con metà febbraio del 2013 – si legge nell’esposto – quando il primario esordisce con due rinoplastiche facendo sì che due ricoverati con patologie serie attendessero altri due giorni. Secondo i dettami della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, in accordo con i Livelli Essenziali di Assistenza, l’unico intervento erogabile dal Servizio sanitario nazionale è la plastica del setto nasale o una deformità che vincoli la funzione respiratoria. Ogni modellamento di altre parti della piramide nasale non coinvolte nella funzione respiratoria è riconducibile a finalità di tipo estetico e, quindi, non erogabile dallo Stato”. Adesso spetterà alla procura stabilire se effettivamente sono stati questi gli interventi.
“Tutti gl’interventi di Tutino, – aggiunge l’esposto – anche quelli successivi a questi, vengono effettuati senza alcuna prenotazione della visita presso il Cup ed incuranti presso l’accettazione sanitaria dei criteri di priorità e di attesa da soddisfare, come richiesto dalla procedura dei Day Hospital”. Tra febbraio e marzo sono diversi gli interventi programmati.
(Fonte ANSA)