PALERMO – Partecipa a una gara d’appalto bandita dal Comune di Palermo, ma l’incarico viene assegnato al secondo classificato. Comincia così la lunga vicenda che ancora oggi vede protagonista un architetto palermitano, escluso dall’aggiudicazione della gara nel luglio del 2017. Dopo tre anni il Cga ha accolto l’appello cautelare proposto dalla professionista e dai suoi avvocati, Massimiliano Valenza e Ignazio Fiore e fissato la prima udienza del processo a novembre. L’architetto aveva partecipato alla gara che avrebbe dovuto conferire l’incarico per un servizio di supporto nel settore della grafica tecnica.
Dopo l’assegnazione al secondo classificato “per una presunta causa di esclusione nei confronti della nostra assistita – spiegano i legali – è stato presentato ricorso al Tar Sicilia ed è stato ottenuto un provvedimento di aggiudicazione definitiva della gara a suo favore”. Ma non è finita qui, perché l’amministrazione comunale non avrebbe poi avviato alcuna procedura: “Il Tar – precisano gli avvocati – si è quindi nuovamente pronunciato per il conferimento materiale dell’incarico all’architetto, ma a quel punto il Comune di Palermo ha revocato l’intera procedura di gara per “sopravvenuti motivi di interesse pubblico nonché il sopravvenuto mutamento della situazione di fatto, non prevedibili al momento dell’indizione della procedura di gara indicata in oggetto, evidenziando l’esigenza di assicurare un risparmio di risorse pubbliche attraverso una reinternalizzazione del servizio originariamente appaltato”. La professionista si è così rivolta ancora una volta al Tar che ha respinto però il ricorso lo scorso gennaio e poi al Consiglio di Giustizia Amministrativa, che ha accolto l’istanza cautelare precisando che “le questioni sollevate con l’appello esigono una valutazione approfondita che soltanto un esame della controversia nel merito può garantire”. La prima udienza è fissata per l’11 novembre 2020.