Vincenzo era papà da due mesi | Il giallo adesso si infittisce - Live Sicilia

Vincenzo era papà da due mesi | Il giallo adesso si infittisce

Sul braccio si era fatto tatuare, qualche giorno fa, il viso di un bimbo con un ciuccio e poi il nome "Matteo": era diventato padre da appena due mesi, Vincenzo Calcagno Giarrusso, ma non gli era stato permesso di riconoscere il figlio. Una rivelazione che infittisce il mistero sulla sua scomparsa. Intanto, anche "Chi l'ha visto?" si occupa del caso. Indagini serrate dei carabinieri.

La scomparsa del 22enne paternese
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PATERNO’. Il tatuaggio che Vincenzo si era fatto immortalare al braccio da qualche giorno è quello che raffigura suo figlio. Un angioletto di nome Matteo nato nemmeno due mesi fa. Nella storia del 22enne Vincenzo Calcagno Giarrusso, il ragazzo inspiegabilmente scomparso da Paternò esattamente otto giorni fa, spunta fuori un particolare, che poi particolare non è, che potrebbe costituire il grimaldello capace di scardinare un muro di silenzio sino a questo punto apparso inscalfibile. Vincenzo ad inizio dello scorso anno aveva avuto una relazione occasionale con una coetanea dalla quale sarebbe poi nato il bimbo. Ma il fatto è che una volta appresa la notizia della gravidanza, i due avrebbero rotto i ponti. Sarebbe stato questo, a quanto si dice, il diretto volere della famiglia della ragazza. Ecco, allora, che la nascita del bimbo e la diretta conseguenza di restare inerme senza potere nemmeno vederlo, coccolarlo e sentirlo suo che potrebbe essere la pista dalla quale partire per tentare di comprendere la misteriosa sparizione di Vincenzo: lui, che su quel braccio si era fatto tatuare il viso di un bimbo con in bocca un ciuccio e poi il nome “Matteo”. I carabinieri della Compagnia di Paternò, nelle ultime ventiquattro ore, hanno ripreso le indagini proprio dalla notizia della paternità di Vincenzo. Avrebbero pure sentito uno degli amici del giovane che tra le righe avrebbe parlato persino “di minacce” ricevute dallo scomparso. Tutto è comunque al vaglio degli investigatori e di indizi veri e propri, al momento, non ve ne sono. Quello che è certo, è che Vincenzo manca dal giorno di Capodanno. Che il suo telefonino è muto o, meglio, irraggiungibile. Che nessuno lo ha visto da quando si è allontanato da casa. E, forse soprattutto, quel che è peggio, che il massimo grado di talassemia del quale è affetto Vincenzo lo costringe a trasfusioni di sangue ogni quindici giorni: e la prossima avrebbe dovuto essere effettuata già tra poco tempo.

Gli appelli della madre, del padre adottivo e degli zii (con i quali viveva) sinora non hanno avuto alcun esito così come le ricerche: con i carabinieri che hanno perlustrato e passato al setaccio i possibili luoghi del passaggio di Vincenzo. Su facebook, dove il giovane ha un profilo seppur con appena 16 amici, c’è chi ha lasciato un paio di messaggi: “Enzuccio ci manchi”. Lui, invece, l’ultimo post in bacheca l’aveva impresso un giorno prima di sparire con una foto forse emblematica: un letto matrimoniale con tanti gattini alla sbarra del letto (nella foto).

Questa sera, intanto, il grido accorato della famiglia verrà raccolto anche dalle telecamere di “Chi l’ha visto?”. E mentre ricerche, ipotesi ed appelli si rincorrono, il giallo non trova soluzione: dov’è finito Vincenzo?


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