Virtus Eirene, l'attesa è finita | Bisogna sfatare il tabù Schio - Live Sicilia

Virtus Eirene, l’attesa è finita | Bisogna sfatare il tabù Schio

Per le ragazze di Molino è giunto il momento di scendere in campo per provare a compiere l'impresa: portare in Sicilia il titol di campione d'Italia.

basket - serie a1 femminile
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RAGUSA – L’attesa sta finalmente per finire, la Virtus Eirene scalpita per tornare sul parquet che in più di un’occasione si è trasformato nel luogo del delitto, ma che quest’anno potrebbe diventare il teatro dei sogni. Il Palacampagnola di Schio ospiterà le prime due partite della finale scudetto, tra la Famila e la Passalacqua spedizioni, ovvero le due formazioni che hanno dominato il panorama cestistico italiano al femminile negli ultimi dodici mesi. Sono le squadre che si sono contese il tricolore nella passata stagione, con la vittoria delle venete al termine di una splendida serie durata cinque partite. Sono le squadre che sono arrivate in fondo alla Final Four di coppa Italia, con l’affermazione ancora della Famila dopo che la Passalacqua aveva provato a recuperare dopo aver iniziato la finale nel peggiore dei modi. E saranno ancora loro a contendersi lo scudetto 2015, con la Famila Schio che parte con i gradi di squadra favorita, sia per aver concluso la regular season al primo posto, sia per aver vinto due precedenti stagionali su tre.

Ma in casa Virtus Eirene c’è grande confidenza nei propri mezzi, soprattutto dopo aver constatato che il previsto momento negativo della stagione, più sul piano fisico e atletico che su quello mentale, è arrivato proprio nella fase del campionato che ha preceduto i playoff. Le biancoverdi hanno effettuato un percorso netto nelle gare secche, con quattro successi ottenuti contro Lucca e Napoli, in modo da presentarsi nel migliore dei modi alla finale. E Jennifer Nadalin svela le buone sensazioni dello spogliatoio governato da coach Molino: “Questa finale ha davvero un sapore speciale per me, visto che l’anno scorso giocavo proprio a Schio. In una finale, tra l’altro, le emozioni sono già sempre a mille, a maggior ragione quando ti trovi a giocare contro una squadra dove sei stata per quattro anni. Scattano tantissimi motivi in più per potere fare il meglio possibile e per vincere. Quello di aiutare la mia nuova squadra a strappare lo scudetto a Schio, tra l’altro, è stato il sogno che ho avuto fin da quando la scorsa estate ho firmato il contratto per venire a giocare qui a Ragusa. E’ stata la mia motivazione ogni giorno in allenamento e finalmente adesso siamo arrivati in finale. Ognuno di noi deve dare il massimo, e fare anche quelle piccole cose che contano per riuscire a vincere queste partite. Sarà una battaglia, e ho intenzione di divertirmi perché non c’è cosa più bella di vincere uno scudetto”.

La speranza minima della Virtus Eirene è quella di arrivare alla gara3, in programma al PalaMinardi, almeno in situazione di parità, così com’era avvenuto nella scorsa finale scudetto. Tuttavia, coach Molino sa che Schio è quantomeno temibile: “Abbiamo messo da parte la gioia per avere raggiunto la finale e per l’ennesimo risultato straordinario di questo gruppo. Schio gioca la finale per il sesto anno di fila, ha vinto tre scudetti degli ultimi quattro, conosciamo il loro potenziale che è stato construito per far bene in Eurolega e per dominare in Italia. Sappiamo che si tratta di una squadra che ha giocatrici di grande esperienza ed abituate a giocare questo tipo di partite, ma ha di fronte una squadra che non si arrende mai, che non si accontenta e che vuole lottare sempre per ogni traguardo, che vuole andare oltre quelli che sono i propri limiti. Il nostro obiettivo è quello di far durare questa serie il più lungo possibile perché più diventa lunga, più aumentano le nostre possibilità. Crediamo tra l’altro di essere stata una delle squadre che anche dopo l’arrivo di Yacobou ha messo Schio più in difficoltà e vogliamo confermare questo trend. E’ importante affrontare queste partite con la giusta concentrazione e carica agonistica ma anche con la spensieratezza e divertendoci”.


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