Viva viva il Sindaco Isidoro - Live Sicilia

Viva viva il Sindaco Isidoro

Primarie, il personaggio
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Viva il Sindaco Isidoro. Nella città delle persone serie e rispettate che non piacevano al rockodrillo di Peter Pan-Bennato, una maschera è l’unica speranza che ci resta. E mica per salvare ciò che non è salvabile, ma per affondare con l’allegria di un sorriso e di una birra. Ecco, c’era una birra nell’ultimo incontro col Sindaco Isidoro che diceva di chiamarsi Raffaele Sabato e di fare l’attore comico per mestiere (ma chi gli ha creduto?). Si chiacchierava nella malinconia di un crepuscolo palermitano, il ricordo sfumava e scioppava sulla birra nella nuvola e nel sole di Giorgio Li Bassi, il poeta spirato da poco. E Il Sindaco piangeva e rideva. Rideva e piangeva. Un confine incerto tra gargarismi e singhiozzi, tra slarghi di labbra e lacrime. Piangeva per Giorgio che se n’era andato, dopo averlo cercato tutto un pomeriggio due giorni prima. Una vita insieme e il lutto incancellabile di qualche ora di assenza. Raffaele si sentiva in colpa per non essersi trovato con Giorgio. Stemperava il dolore, affogando nella birra la memoria grassa e il peso del cuore, passando il limite reciproco in un gioco di secondi.

Viva il Sindaco Isidoro che si portò alle Comunali e raggranellò i suoi consensi. Un voto di protesta, si disse. Sbagliato. Un voto di rabbia, si scrisse. Sbagliato. Era un voto di pernacchia. Un prrrrr in faccia alle persone serie e rispettate (“Siete le peggio, ma quando la smettete”). Palermo già allora intuiva che non sarebbe sopravvissuta e alcuni si aggrapparono alla scelta giusta. Se sei un malato terminale, meglio chiamare il pazzo, il filosofo o il clown ai bordi del letto. Se la pelle si stacca dalla carne, se la carne abbandona le ossa, se le ossa si dissolvono, se l’anima appassisce, non c’è bisogno di un dottore. C’è bisogno di una lacrima. E di una risata.
Così io vidi Raffaele Sabato, il Sindaco Isidoro, piangere e ridere per la morte del celeste Giorgio Li Bassi. Piangeva e rideva un po’ per Palermo, col cuore gonfio di nuvole e sole. Ma non lo sapeva.


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