"Corruzione elettorale" | Le accuse a Franco Mineo - Live Sicilia

“Corruzione elettorale” | Le accuse a Franco Mineo

Franco Mineo

Corruzione elettorale. Questo il capo d'accusa riservato all'ex deputato regionale di Grande Sud, Franco Mineo, nelle centocinquanta pagine dell'inchiesta che ha scosso la politica siciliana all'alba di oggi. ASCOLTA LE INTERCETTAZIONI

Le intercettazioni
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PALERMO – Corruzione elettorale. Questo il capo d’accusa riservato all’ex deputato regionale di Grande Sud Franco Mineo nelle centocinquanta pagine dell’inchiesta che ha scosso la politica siciliana all’alba di oggi. Dalle conversazioni registrate nel corso delle indagini è emerso un patto tra il candidato alle ultime elezioni comunali di Palermo Giuseppe Bevilacqua, risultato poi il primo dei non eletti della lista Cantiere Popolare, e Mineo. Il primo si sarebbe impegnato ad appoggiare la candidatura di Mineo alle elezioni regionali dell’ottobre 2012, ottenendo in cambio la promessa di incarichi alla Regione e l’aggiudicazione di un appalto a favore dell’associazione culturale “I Fiori blu di Sicilia”, legalmente rappresentata dalla sorella, Teresa Bevilacqua.

L’undici giugno 2012 le cimici intercettano Bevilacqua in una conversazione con la madre, Pietra Romano, in cui l’uomo raccontava di avere saputo da un suo amico che Franco Mineo aveva necessità di parlargli, perché, a parere dello stesso Bevilacqua “vuole i voti’. Bevilacqua si riprometteva quindi di chiedere, come contropartita per l’eventuale appoggio elettorale, il conferimento di un incarico o l’erogazione di denaro.

Ecco la conversazione intercettata.

Giuseppe: Nel frattempo sabato mi chiamò l’amico mio, che è il presidente della terza circoscrizione… lui non ce l’ha fatta neanche si candidò al comune … e … dice “mi chiamò il deputato Mineo, che lui lo conosce Franco Mineo, e … dice che vuole parlare con te” … dissi “vuole parlare con me?”
Madre: E Mineo di quale partito è?
Giuseppe: Con Miccichè…
Madre: Ah … di Miccichè…
Giuseppe: Vuole parlare con me perché vuole i voti lo capisci?
Madre: Ah ah…
Giuseppe: E vabbè io gli dissi “vabbè prendi l’appuntamento… o (inc.)…”.
Madre: Appunto!
Giuseppe: O i cash!

Lo stesso giorno Bevilacqua e la madre vengono intercettati nuovamente.

Madre: Cala a tutti la testa! E… a… Vedi ciò che ti danno tutti! Infatti non sa quale incarico devi prendere prima tu! Quello ti dà l’incarico, quello incarico…
Giuseppe: O l’incarico o cash così facciamo la campagna elettorale.

La conferma che l’accordo elettorale tra Bevilacqua e Mineo è stato effettivamente raggiunto – scrivono gli investigatori – nei termini prospettati dal primo alla madre si trae dal contenuto della conversazione tra i due del 30 giugno.

Bevilacqua: Ehi, Franco!
Mineo: Giuseppe come stai?
Bevilacqua: Bene, bene tu?
Mineo: Ci hai parlato con mio fratello ieri?
Bevilacqua: Si si tutto a posto, mi ha chiamato, tutto a posto.
Mineo: Abbiamo fatto… io ho fatto una riunione con mio figlio e con gli altri quattro consiglieri miei…
Bevilacqua: Si.
Mineo: Ieri sera li ho fatti venire perché ritengo che l’ingresso tuo sia determinante… ma non sconvolge i nostri equilibri… li integra! Mi segui?
Bevilacqua: Si! Sicuramente!
Mineo: Allora a questo punto ho detto loro… che io mi aspetto da te una grande mano e lì il tuo impegno per me sarà premiato con uno dei due incarichi che ti ho detto io… e che noi si.. sigli!…
Bevilacqua: Va bene!
Mineo: No… questo te lo voglio dire perché ieri tu mi hai detto una cosa che mi ha fatto molto riflettere…
Bevilacqua: Uhm…
Mineo: Dice “senti vedi che faccio politica come te! E in questo momento è facile prendere impegni per poi non mantenerli … ” ed è (Inc.) invece che tra di noi si sappia che è vero che facciamo politica tutti e due ma che siccome per me è determinante l’impegno tuo su Palermo e provincia… Io me lo prendo l’impegno!
Bevilacqua: Va bene!
Mineo: Mi sono spiegato?
Bevilacqua: Si si, va bene.
Mineo: Poi i tue due, i tue due punti di segreteria…
Bevilacqua: Si
Mineo: Diventeranno le segreterie… Nostre pure! Giusto?
Bevilacqua: Certo, ma sicuramente! No quello è importante. In modo tale che tutte le persone li porto lì e te li faccio conoscere eccetera eccetera.
Mineo: E no, benissimo così lo… c’ho altri due punti di riferimento per la segreteria.
Bevilacqua: Si si.
Mineo: Io pure poi a… a Falsomiele… ho pure quella di Mariano…
Bevilacqua: Si, si, si, si.
Mineo: Va bene?
Bevilacqua: Si, si tranquillo, tranquillo!
Mineo: Poi ci vediamo! Ciao tesoro miol
Bevilacqua: Vabbè ciao ciao Ciccio, altrettanto.

Il contenuto dell’accordo concluso con MINEO veniva illustrato da Bevilacqua alla sorella Teresa lo stesso giorno, il 30 giugno 2012, in una conversazione intercettata e dalla quale emerge cio che Mineo avrebbe promesso, in cambio dei voti chiesti a Bevilacqua, cioè l’aggiudicazione all’assodazione “I fiori blu di Sicilia” di una gara indetta dall’assessorato al Turismo dell’importo di 20.000 euro nonché l’assegnazione di un incarico alla stessa Teresa Bevilacqua.

GIUSEPPE: No ti volevo dire che ieri, il fatto di ieri che sono andato… da… da Mineo.
TERESA: Uhm…
GIUSEPPE: Mi ha fatto andare nella sua villa che c’ha all’Addaura, e… abbiamo parlato…
TERESA: Che è deputato per ora?
GIUSEPPE: Lui è deputato regionale con Forza del Sud, Miccichè
TERESA: Uhm uhm
GIUSEPPE: E… insomma i soliti discorsi di qua di là… niente praticamente… lo gli parlavo chiaro… è giusto? E già tu mi capisci… Ovviamente s’è ricordato subito di te “minchia associazione fiori blu di Sicilia”, gli dissi “Si”, gli dissi “tutti gli imbrogli e (inc.)”.
TERESA: Uhm
GIUSEPPE: E… Insomma la prima cosa…
TERESA: (inc.)
GIUSEPPE: Cosa, Teresa?
TERESA: Quando fu allora lui attaccò a Drago perché lui ci diceva che tipo… come… tipo che faceva progetti sempre a me…. non è che erano miei sti progetti, giusto?
GIUSEPPE: Si infatti
TERESA: Ah…
GIUSEPPE: Niente, per andare al… al sodo… praticamente lui… mi vuole con lui… mi ha… mi ha promesso alcune cose. La cosa imminente. Subito, praticamente… c’è un progetto che scade il giorno 7. Entro il giorno 7, mi ha dato il bando… dice “faglielo fare subito a tua sorella che lo sa quello che deve fare” dice “lei è in grado di farlo subito”… si è ricordato questo particolare, non lo so il perché…
TERESA: Perché glieli facevo io a loro!
GIUSEPPE: Eh! E… e io, insomma erano, c’erano tutti i budget e gli dissi “No. Me lo devi fare di 20.000 euro”: dissi “fammelo subito di 20.000 euro” ci dissi, dopodiché sono gli elenchi.
TERESA: Uhm
GIUSEPPE: Che lui praticamente è… fa parte della commissione cultura e turismo
TERESA: Eh
GIUSEPPE: Tutti gli eventi, questi diciamo…
TERESA: (inc.)
GIUSEPPE: Si, subito! Gli dissi “Quando”… Dice “si presenta entro giorno 7”, dopodiché io subito ti faccio avere lo so,”dice” presentalo con…” gli dissi “no, presento con l’associazione di mia sorella”: dice “presentalo con l’associazione di tua sorella” dice “fallo subito vai a trovare a questa. Vai a trovare a questa all’ars, dove ti aspetta” dice “che se c’è qualcosa” dice “lei ti dice subito se c’è qualcosa di sbagliato oppure no” e mercoledì e… ci aspetta
TERESA: Ce l’hai tu il bando?
GIUSEPPE: Si, ce l’ho subito io gli dissi di venti… in modo tale da (inc).
TERESA: Allora io scendo sicuramente a Palermo stamattina, devo accompagnare Maria in un posto, tu me lo dai che io ci lavoro nel week end. E lunedì domani ci andiamo
GIUSEPPE: No mercoledl ci aspetta, Teresa.
TERESA: Allora io me lo devo prendere ora il bando se no quando ci lavoro.
GIUSEPPE: Si, si, si l’ho capito dico e … (si accavallano le voci)
GIUSEPPE: Io sto andando da… e poi mi ha detto… e gli dissi e per .. “per mia sorella” gli dissi “voglio una cosa”… dice “a tua sorella la mettiamo come capo ehm … regia…” non mi ricordo dove… dove mi disse… sempre subito però, non dopo! ora! subito!
TERESA: Allora dovrebbe essere vero se è così!
GIUSEPPE: Teresa, e… io gli dissi, però contemporaneamente misi il ferro dietro la porta, dissi “senti io… ” gli dissi “aspetto che lo… perché voglio fare sbagliare a loro, aspetto che loro mi danno…” “non ti danno niente Giuseppe!”, gli dissi “vabbè” gli dissi “lo…”
TERESA: Vero è. Perché a quanto pare ora a quello lo hanno lasciato là a Massimo Rizzuto! Non che lo dovevano pulire! Ma quando mai! Quello là è.
TERESA: Ebbè ti dico sta cosa del capo-regia dove?
GIUSEPPE: Capo-regia? Si certo Teresa! Noi mercoledì già abbiamo l’appuntamento fissato!
TERESA: Ma questo per il bando! Ma il curriculum per questo incarico
GIUSEPPE: Questo … io … Glielo … mercoledì glielo portiamo e … loro te lo…
TERESA: Tu dici?!
GIUSEPPE: Teresa, io non dico! lui mi ha detto!
TERESA: Vabbè
GIUSEPPE: Io gli ho detto “ora!” poi gli dissi “da dopo” gli dissi “io non voglio niente” gli dissi perché come … ora stamattina mi ha chiamato già di nuovo subito… mi ha chiamato… dice “Giuseppe (inc)…”.
TERESA: Tu gli dici “tu mi chiami, ma il curriculum di mia sorella per l’incarico?…”
GIUSEPPE: Già me l’ha chiesto, curriculum, ieri, Teresa…
TERESA: Ah… allora glielo …
GIUSEPPE: Appena mi ha chiamato dice “già ho parlato con mio figlio e… di qua, di là, ovviamente” dice “le segreterie…”, “certo!” gli dissi “le segreterie sono a disposizione, che fai scherzi?!” gli dissi. “No perché io vedi che io c’ho una parola Giuseppe, perché tu ieri mi hai detto a me” dice “in questo momento…”
TERESA: (lnc) come io ho lavorato e come lavoro perché in città lo sanno tutti, infatti mi conoscono.
GIUSEPPE: Gli dissi “Ciccia, vedi che in questo momento della campagna elettorale e .. ” gli dissi “siamo tutti bravi”, ora stamattina mi chiamò dice “lo ho riflettuto, hai ragione Giuseppe però” dice “tu mi conosci, tu mi hai detto una cosa che so in mezza parola… ” Insomma a destra e sinistra… dice … “io … puoi stare tranquillo quello che io ti ho detto ieri sarà mantenuto come ti ho detto il fatto dell’assessore per te” dice “prima o dopo” dice “sarà mantenuto”
TERESA: Si ma poi qual è (inc) …
GIUSEPPE: “Però” dice “io devo arrivare il primo, perché devo andare a fare…..
TERESA: Però mi danno l’incarico a me. Io lo porto… noi lo portiamo! Ma se lui non me ne dà a me. Giuseppe io… mi tiro indietro. non metterò più una paro… non farò più (lnc.) per nessuno…
GIUSEPPE: Teresa noi… lo sto battendo in tutti i fronti…
TERESA: (lnc) Io te lo dico chiaro Giuseppe…
GIUSEPPE: Teresa lo sto battendo tutti i fronti per cercare di acchiappare qualche soldo
TERESA: Eh, grazie! Certo!
GIUSEPPE: Io questo di qua sono 20.000 euro e… ce li dividiamo e basta Teresa… più di questo che cosa ti debbo dire non… ehm… lui mi dice “scade entro, tino al gi…”
TERESA: E mi vengo a prendere il bando e lo faccio in settimana e mercoledì glielo vai a lasciare. A che ora è l’appuntamento?
GIUSEPPE: Di… l’appuntamento di pomeriggio, Teresa…
TERESA: Perfetto, va benissimo
GIUSEPPE: Alle ore 16 mi aspetta lui, mi aspetta la dottoressa non mi ricordo come cazzo si chiama, dovrebbe essere una ragazzina, una pulletta messa lì… comunque…
TERESA: Vabbè, l’importante che mi danno l’incarico a me e gli porto il curriculum e il progetto.
GIUSEPPE: Ma perché i soldi per ora non sono importanti più…
TERESA: Ti sto dicendo gli porto il progetto…
GIUSEPPE: Noi dobbiamo filare, Teresa mi sono spi… lo mi sto filando! Perché mi interessano i soldi!
TERESA: Comunque Forza del Sud e come si chiama, dico a me che mi interessa perché a me interessa lui… lui dice così. E così faremo! (omissis).

Il successivo 12 settembre Bevilacqua riferiva alla sorella che Mineo gli aveva manifestato il proprio disappunto per avere appreso dell’esistenza di un contestuale accordo elettorale tra lo stesso Bevilacqua e Roberto Clemente. In questa occasione Bevilacqua aveva ribadito a Mineo che avrebbe onorato l’impegno assunto nei suoi confronti, ma che non intendeva “abbandonare il partito di Antonello Antinoro” perché “doveva lasciare questo spiraglio aperto”, dato che ancora Mineo non aveva mantenuto alcuna delle promesse fatte.

Ecco la conversazione tra Giuseppe Bevilacqua e la sorella Teresa.

TERESA: Pronto.
GIUSEPPE: Ehi Teresa.
TERESA: Ti sciarriasti?
GIUSEPPE: No mi sciarriavo… ho chiarito le cose, gli dissi “Franco” gli dissi “senti aspè ca calmati!” ci dissi “senti, Franco, forse tu quando noi siamo venuti là con mia sorella non hai afferrato una cosa”.
TERESA: Bravo!
GIUSEPPE: Cl dissi “innanzitutto” ci dissi “io sono, sono una persona di sani principi dove lo faccio sbagliare agli altri” dice “che vuoi dire?” “lo nel mio partito devo fare sbagliare agli altri. Siccome io faccio parte ancora di questo contesto che è dove Saverio Romano mi ha detto “fra un mese. Fra un mese. Fra un mese e fra un mese” ancora questo mese non è arrivato! Ora … ” ci dissi “io quando noi ci siamo conosciuti e poi io me ne sono andato da te dopo qualche mese mi ha chiamato Antonello Antinoro… Antonello Antinoro” ci dissi “se lui sale…” dice “no! quello non sale!” “aspetta!” gli dissi “(ìnc.) almeno questa chance me la vuoi lasciare? A te che cosa ti interessano i voti? gli dissi “le chiacchiere?!” “i voti!” “benissimo!. Allora io lasciare la porta aperta di e… Clemente me la devo lasciare a prescindere che sale o non sale. Dooodiché io ti do i voti! Però” gli dissi “o io non mi posso dispiacere” gli dissi “il partito. Antonello Antinoro e tutto il resto perché io devo fare sbagliare ancora a loro”.
TERESA: Ma non solo!
GIUSEPPE; Dice “No perché io me ne andavo da Miccichè, parlavo di tua sorella a quello che io le avevo detto. Parlavo del tuo incarico, parlavo dell’incarico di tua sorella…” gli dissi “ma io te l’avevo detto allora che sono… ” gli dissi “il coso noi altri lo facemmo di ventimila euro!” gli dissi “forse non è così?!” “Però, bè bè…” “Ehi” gli dissi “quindi io ho bisogno della benzina” gli dissi “perché per andare dai cristiani ho bisogno…” gli dissi “Il fatto di mia moglie non ci fu niente! Il fatto di mia sorella non ci fu niente! Il fatto di mio cognato non ci fu niente! Il fa… Il fatto del progetto non ci fu niente!” “No! e…” “Vabbè … ” gli di… quindi restiamo, Teresa, che io mi lasciavo anche questo spiraglio aperto che…”.
TERESA: Si ma io non ci vado Giuseppe!
GIUSEPPE: Noi ma lui manco mi parlò di me! mi parlò di te, l’incarico che ti deve dare dopo … da… ”
TERESA: Noi no ma no ci vado io Giuseppe!
GIUSEPPE: Forse non mi sono spiegato … tu in segreteria non ci devi andare.
TERESA: E perché gridi?!
GIUSEPPE: Perché minchia mi… minchia mi lasci sempre sba… anche perché non ci puoi andare! Perché io gli dissi a… lui di te non mi parlò della segreteria! Punto. Lui mi ha detto a me… lui mi ha detto… aspè vediamo che vuole sta…
TERESA: Si però, dico lui però nel frattempo non vuole dare niente va! Giusto?
GIUSEPPE: No! Non mi darà niente! Forse, forse ma a mia moglie là, al Cotton, per andare a lavorare là all’ospedale, forse, ma non ci credo neanche! quello dice “almeno portami quelli di là della circo…”. “Si” gli dissi “ora te li riunisco e te il po…”.
TERESA: E quello morì … il progetto che noi altri facemmo, giusto è?
GIUSEPPE: Teresa!
TERESA: No, dico e quindi lui voleva andare, come si dice, a (inc,) in carrozza?! (ride)
GIUSEPPE: Oh, al provvisorio io gli parlavo chiaro! dissi “lo, io ti do i voti!” e mi lasciavo lo spiraglio aperto… perché lui “parola d’onò… poi vabbè per tua sorè parlavo con Miccichè, per te parlavo ci parlavo con MICCICHE’ a Regiò .. ” Vabbè, a pò … gli dissi “ma io” gli dissi “non mi posso… ” “vabbè… portami questi cristiani, mi fai la riunione della circoscrizione punto e basta” quindi di te e della segreteria non mi ha parlato e noi chiudiamo il discorso. (omissis).


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