Voto sui vitalizi all'Ars |Grillo pubblica i nomi online - Live Sicilia

Voto sui vitalizi all’Ars |Grillo pubblica i nomi online

La foto pubblicata da Grillo (clicca per ingrandire)

Sulla pagina Facebook del guru Cinquestelle spuntano i nomi dei parlamentari dell'Assemblea regionale: "Fieri, nemici, vigliacchi e quaquaraquà, ecco come hanno votato all'emendamento che avrebbe abolito il vitalizio all'ex presidente".

PALERMO – La foto è finita direttamente sul profilo Facebook di Beppe Grillo. Già ieri, per la verità, i Cinquestelle dell’Assemblea regionale avevano reso noti i nomi dei deputati che hanno votato a favore, contro e che si sono astenuti nel corso della votazione sull’emendamento a firma dei grillini che avrebbe abolito il vitalizio all’ex presidente Totò Cuffaro.

Nell’elenco postato sulla pagina di Grillo, però, anche i “presunti assenti”. Coloro i quali, cioè, risultavano assenti a Sala d’Ercole al momento della votazione ma – secondo i grillini – in realtà erano presenti. Tra questi anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Con un post a firma dell’ex capogruppo, Giancarlo Cancelleri, quindi, quei nomi sono finiti online. La foto è accompagnata da qualche riga: “I partiti hanno nuovamente bocciato la norma, proposta dal M5S, per bloccare l’erogazione del vitalizio ai condannati per reati di mafia contemplati dal codice penale – scrive Cancelleri – . Dopo un dibattito di ore in aula, concitato, con la presenza di un presidente scorretto, alla fine è arrivato il voto. I nomi di chi ha votato li abbiamo divisi in quattro categorie: i fieri, coloro che hanno votato con fermezza il provvedimento del movimento”.

“I nemici – continua l’ex capogruppo – , coloro che hanno combattuto con fermezza contro un principio di legalità. Hanno dichiarato in questo modo che per loro non è un problema dare soldi pubblici a chi si macchia di reati di mafia. I vigliacchi, coloro che per non fare uno sgarbo non si esprimono. I quaquaraquà, coloro che sono in aula, li vedi, parlano, ma al momento del voto non pigiano nessun pulsante, nella speranza che domani ci si dimentichi di loro, così se un cittadino li accuserà di essere complici di chi continua a mantenere i privilegi dei condannati per mafia con i soldi pubblici, loro potranno dire ‘ma io ero assente’ “.

 

 


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