PALERMO – Tre finali, nove set vinti, zero concessi ai propri avversari, nell’ordine contro Roger Federer, Novak Djokovic e, nella partita di ieri pomeriggio, Milos Raonic. Questo è lo score messo a segno nelle ultime quattro stagioni da Andy Murray, limitatamente alle partite disputate a Wimbledon e valevoli per l’assegnazioni dei titoli, che siano essi per l’evento del Grand Slam oppure, com’è successo quattro anni fa, per i Giochi Olimpici di Londra. Ma a differenza degli altri due trionfi, lo scozzese sembra aver provato qualcosa di più forte a livello emotivo: “Questa volta sono più felice e considero questa vittoria più per me stesso e per il mio team. Tutti noi abbiamo lavorato duramente per raggiungere questo risultato. L’altra volta è stato solamente puro sollievo e non mi ero goduto molto quel momento”.
Terza finale e terzo titolo (Olimpiadi incluse) per lo scozzese sull'erba di casa sua.
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