Hanno chiuso nonna e nipote nello sgabuzzino e hanno ripulito la casa. Erano in quattro. A volto scoperto e senza armi. Indossavano dei guanti e avevano un marcato accento palermitano. E soprattutto avevano studiato bene il piano.
Momenti di terrore in un appartamento nella zona dell’ospedale Civico. Il colpo è stato messo a segno ieri pomeriggio. Nel mirino l’abitazione di un noto ristoratore, T.S., 71 anni, titolare di una panineria. L’anziano non era in casa. Quando i malviventi sono piombati nell’abitazione c’erano, però, la moglie, C.G.. 70 anni, e il nipotino di appena dieci anni. Non hanno sentito nulla e non potevano certo reagire ai rapinatori entrati senza neppure forzare la porta. Non ci sono segni di effrazione. O sono stati particolarmente abili o addirittura possedevano una copia delle chiavi. Fortunatamente solo tanta paura, ma nessuna violenza sulla donna e sul bimbo.
Una volta bloccati dentro il camerino, i malviventi hanno avuto tutto il tempo di mettere a soqquadro la casa. Il bottino non giustifica, se di giustificazione si può parlare, la dinamica del colpo. Si sono portati via un anello e una collana in oro e brillanti e qualche altro oggetto personale. Poche migliaia di euro da dividere in quattro. Forse credevano di trovare molto di più. Per prima cosa i carabinieri stanno scandagliando l’ambiente della microcriminalità. A cominciare dalla zona del Villaggio Santa Rosalia. Anche se non è escluso che si possa trattare di una banda giunta da chissà quale altro quartiere della città. Il fatto di presentarsi a viso scoperto dimostrerebbe che non avevano paura di essere riconosciuti.