TORRE DEL GRIFO (Mascalucia). Successo rigenerante per la Primavera del Catania contro l’Avellino ultimo in classifica del girone C. C’era gran voglia di riscatto nell’ambiente rossazzurro dopo il brutto ko di Napoli di una settimana fa: la reazione c’è stata ed è arrivata anche la vittoria che mancava da quasi due mesi, ovvero dal derby col Palermo prima della lunga sosta del campionato nel mese di ottobre. Un successo che fa morale – specie dopo i soli due punti nelle ultime tre partite – e che serve come importante iniezione di fiducia in vista del prosieguo del torneo. Grinta e rabbia agonistica: l’undici di Giovanni Pulvirenti è sceso in campo con queste caratteristiche, più delle altre. Tant’è che dopo dieci minuti di gara il Catania era già avanti di due gol, quelli che hanno deciso il match, grazie alle mercature di Garufi su rigore e di Caruso.
Le cose per i rossoazzurri si sono un po’ complicate, poi, a metà del primo tempo quando De Matteis si è fatto espellere per un ingenuo fallo di reazione. Nonostante l’inferiorità numerica, comunque, il Catania ha controllato bene la gara senza mai rischiare troppo. L’Avellino infatti ha confermato di non essere formazione trascendentale perché non è mai stato in grado di riaprire la gara nonostante l’uomo in più. Anzi sono stati gli etnei a rischiare di arrotondare il risultato in goleada soprattutto nel finale con un paio di ghiotte occasioni sciupate. Con questi tre punti il Catania è salito a quota 14 punti sempre all’inseguimento delle squadre di vertice. Prossimo impegno tra una settimana contro la Reggina.