Un semplice decalogo |per limitare lo smog - Live Sicilia

Un semplice decalogo |per limitare lo smog

Vanno evitati provvedimenti balzani.  Vengono alla memoria le “grida” minacciose, ma quasi sempre teoriche, descritte da Alessandro Manzoni.

Un diluvio di espressioni e parole: polveri sottili, nanopolveri, particolato; gas serra, oscuramento globale, cappa grigia, nebbia nera; “airpocalypse”, apocalisse dell’aria; aerosol marino, effetto phon; villaggi del cancro; “effetto Tyndall”, che fa virare il colore della luce solare verso l’arancione.

Tutti questi termini sono collegati all’inquinamento atmosferico e allo smog, sintesi delle parole inglesi “smoke” fumo e “fog” nebbia. Fenomeno dovuto alle temperature quasi estive e alla lunga assenza di vento e pioggia. Il 2015 si pone al primo posto nella classifica degli anni più caldi nella storia della meteorologia, vale a dire dal 1850.

Cerchiamo di mettere in ordine e chiarire le cause di una situazione d’emergenza che interessa non solo le grandi città italiane (Palermo compresa), gli effetti sulla salute dell’uomo e i possibili rimedi.

Le polveri sottili o particolato – con la sigla PM10, particulate matter – identificano particelle del diametro di 10 millesimi di millimetri; le PM25, ancora più piccole 2 millesimi di millimetro; il nanoparticolato, ulteriormente più microscopico, impossibile da misurare con i comuni dispositivi. Per fare un paragone facilmente comprensibile queste microparticelle sospese nell’aria hanno in media un diametro 30 volte inferiore a quelle di un capello.

Le prime sono inalabili e si accumulano nei polmoni; le seconde e le terze sono addirittura respirabili e possono accumularsi nel sangue, arrivando a colpire vari organi del nostro corpo. Le cause del cennato inquinamento sono naturali e antropiche.

L’Oms-Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che le polveri sottili siano responsabili di oltre 2 milioni di decessi l’anno nel mondo. Si ipotizza che lo smog accorcia la vita di 10 mesi a ogni persona. In Italia si valuta che ogni anno 68 mila persone muoiono per patologie legate ai veleni a agli inquinamenti dell’aria. A Palermo, nel periodo 2006-2008, i decessi presunti sono circa 950.

Infatti l’Iarc- Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha inserito le polveri sottili nel gruppo 1°, cioè fra i cancerogeni per l’uomo.

Oggi viviamo una situazione d’emergenza, per la cui soluzione cercano di attivarsi Comuni, Regioni e Stato. Il limite massimo accettabile di inquinamento da particolato è di 40PM10, per non oltre 35giorni l’anno. I Comuni affrontano l’emergenza con il blocco del traffico da auto e forte rimodulazione dei mezzi pubblici, da impiegare quasi gratis per i cittadini.

Malgrado l’accordo di Kyoto del 2007 e la conferenza di Parigi del 2015 sui gas serra la situazione d’emergenza durerà anni. Infatti i protocolli non sono vincolanti e si tratta più di aspirazioni che di risultati misurabili. Sono coinvolti nel fenomeno oltre le auto, opifici, industrie, fabbriche, caldaie, concimi animali.

Poiché le normali mascherine non proteggono dalle polveri sottili si hanno, nell’uomo, elevato aumento di patologie respiratorie, asma, bronco-pneumopatie, sovrainfezioni che possono condurre all’insufficienza respiratoria, rischio di ictus e infarto. Qualche speranza si ha da una sperimentazione italiana che realizza un filtro nasale di forma sferoidale, contenete un gel capace di catturare particelle e molecole di smog.

I ministri dell’Ambiente della Salute propongono un decalogo semplice e pratico per arginare il fenomeno. Usare mezzi pubblici; ove si impiega l’auto, radunare amici, parenti e colleghi; rallentare la velocità di almeno 10 Km all’ora rispetto ai limiti consentiti; non parcheggiare in 2^ fila, poiché l’ingorgo fa crescere le emissioni (invito assai difficile da praticare a Palermo e Catania); chiudere il riscaldamento, quando ci si allontana per più giorni; controllare la chiusura dei riscaldamenti nei posti di lavoro; abbassare di qualche grado il riscaldamento casalingo; limitare o evitare l’impiego della legna per riscaldarsi; ridurre le attività sportive nelle ore di massimo inquinamento; tenere lontano dal traffico bambini e soggetti fragili o anziani. Consigli di buon senso facili da mettere in atto.

In ogni caso vanno evitati provvedimenti balzani, come quello del sindaco di una grande città che propone – contro lo smog – di abolire i giochi di fuoco di fine d’anno. I fuochi pirotecnici fanno alzare di molto il livello all’atto dello scoppio, ma si ritorna alla norma entro le ore 10 del mattino del primo dell’anno. “Ma mi faccia il piacere!”, diceva Totò.

La proibizioni di petardi e mortaretti ha una sua logica per salvaguardare l’incolumità dei cittadini, per rispettare gli animali, per tutelare dagli incendi. Anche se poi, in tutti i comuni, sono impossibili adeguati controlli. Vengono alla memoria le “grida” minacciose, ma quasi sempre teoriche, descritte da Alessandro Manzoni.

Buon Capo d’Anno, allora, con luci, botti di allegria e non di pericolo – in accordo con il sindaco di Firenze – serenità e felicità, di cui abbiamo molto bisogno nei nostri tempi difficili e tormentosi.

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