Mala gestio dei beni sequestrati| Prof e avvocati sotto accusa - Live Sicilia

Mala gestio dei beni sequestrati| Prof e avvocati sotto accusa

Il professore Luca Nivarra

La gestione del patrimonio Rappa e un'eredità contesa al centro dell'indagine.

PALERMO – Un docente universitario, due avvocati e amministratori giudiziari. Per tutti e tre c’è la richiesta di rinvio a giudizio della Procura. Walter Virga, Luca Nivarra e Fabrizio Morabito, il prossimo 22 novembre, conosceranno il loro futuro processuale. L’udienza preliminare è fissata davanti al giudice Filippo Serio.

Sono due le vicende che si intrecciano: il sequestro dei beni Rappa e la gestione di una grossa eredità. Furono gli eredi del ricco possidente Bartolomeo Sapuppo ad impugnare il testamento e a farlo annullare dal Tribunale. Il patrimonio era stato gestito fino a quel momento da Nivarra, professore di Diritto privato all’Università, e successivamente da Morabito. Dal 2006 erano stati incaricati dal Tribunale civile di occuparsi degli affitti di una settantina di appartamenti. Nel 2014 il testamento di Sapuppo fu annullato per “incapacità del testatore” e fu ordinato all’amministratore provvisorio di rilasciare i beni agli eredi.

Nivarra, in carica fino al 2014 aveva nel frattempo passato l’incarico a Morabito, nominato dal Tribunale su indicazione dello stesso docente universitario. Erano amici e collaboratori. Nonostante le richieste e le diffide degli eredi, Morabito non ha consegnato la documentazione e i rendiconti del patrimonio. E così nel 2016 il Tribunale ha chiesto a un consulente contabile di ricostruire la situazione patrimoniale.

Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Francesca Dessì e Claudia Ferrari si sono affidati ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Il risultato è spiegato nel capo di imputazione: i due legali si sarebbero appropriati di oltre trecento mila euro di affitti pagati in contanti dagli inquilini e mai versati sul conto corrente. Per coprire gli ammanchi Nivarra avrebbe presentato “relazioni ideologicamente false”. Morabito, invece, si è difeso sostenendo che la colpa era degli inquilini morosi. Da qui l’accusa di peculato contestata ad entrambi. Nel corso delle indagini Morabito ha prima restituito 67 mila euro che, così ha detto, aveva trovato tra i carteggi della gestione, e poi ha effettuato diversi bonifici sul conto corrente della procedura per quasi 99 mila euro. Un modo, dicono gli investigatori, per rendere meno pesante il buco finanziario.

Questa indagine è stata riunita con quella per falso e truffa, ipotesi contestate a Nivarra e Virga. Nivarra e l’avvocato si erano conosciuti all’Università. Il prof, infatti, aveva dapprima nominato Virga “cultore della materia nel 2003”, poi era stato relatore della sua tesi di dottorato nel 2007 e infine era stato membro interno nella commissione aggiudicatrice del titolo di ricercatore assegnato a Virga jr nel 2014.

Il 2014 è l’anno in cui l’ex presidente delle Misure di prevenzione Silvana Saguto nominò Virga amministratore del patrimonio Rappa (la decisione sul dissequestro o la confisca è attesa nei prossimi giorni). A sua volta Virga scelse Nivarra per alcune consulenze legali: circa 30 mila euro di incarichi inutili anche perché Finmed e Med Immobiliare (due delle società del gruppo Rappa) avevano già dei professionisti. Una duplicazione, secondo l’accusa, decisa per favorire Nivarra.

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