La rinascita di Palermo, città cosmopolita e patria dell’accoglienza, avviene con uno dei suoi simboli più iconici quella del (suo) “genio”. “Genius Panormi”- l’ottava scultura presente nella città di Palermo che rappresenta il Genio del capoluogo della Trinacria – è stato presentato stamattina all’Orto Botanico di Palermo, in via Lincoln, 2. L’opera, commissionata dalla Fondazione Tommaso Dragotto all’artista di Mazzarino Domenico Pellegrino è stata inaugurata alla presenza della ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, On.le Prof.ssa Elena Bonetti, accolta dal Magnifico Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, dal Direttore del Sistema Museale d’Ateneo Paolo Inglese e dal presidente della Fondazione Dragotto, Tommaso Dragotto.
A moderare la presentazione il giornalista Salvo La Rosa. “In questi anni il fortissimo legame tra il nostro Ateneo e la Città nelle sue varie componenti istituzionali e culturali si è consolidato ed è stato avvalorato da un dialogo continuo e da numerosi progetti di collaborazione che hanno reso sempre di più ‘Palermo Città Universitaria’, aperta e multiculturale – dichiara Fabrizio Micari – Oggi questo rapporto è suggellato dalla donazione e dall’installazione di una nuova rappresentazione del Genio presso l’Università che la custodirà in un luogo ideale come l’Orto botanico, uno tra i suoi spazi più prestigiosi, suggestivi ed amati. In questo modo la contaminazione, direi quasi la compenetrazione tra l’Ateneo e la Città si completa attraverso l’emblema stesso di Palermo, il Genio”.
La scultura policroma, custodita all’interno della serra Tropicale, rappresenta l’emblema di Palermo, personificazione della città e simbolo dei suoi abitanti, di ogni origine, appartenenza etnica, culturale, religiosa e sociale, all’insegna di un consolidato multiculturalismo che da sempre contraddistingue la capitale mediterranea. Quello di Pellegrino è un genio contemporaneo, un nuovo genio, una divinità laica circondato per la prima volta da due figure stagliate su una roccia: una Santa Rosalia bambina e un fanciullino, a simboleggiare la continuità tra presente e futuro, un dialogo tra tradizione e innovazione.
“Per me è un orgoglio avere realizzato questa statua – ha dichiarato Pellegrino in conferenza stampa – è una sintesi del mio percorso. Il mio primo laboratorio l’ho avuto qui, aprivo la finestra e vedevo il Genio di Palermo, e vivendo in questa città dico sempre che non tutto avviene per caso. Vivendo in una città che ha una potenza espressiva ed energetica enorme per noi artisti che abbiamo bisogno della contaminazione del luogo in cui viviamo. Ho scelto di stare in questa città e l’ho scelto con forza da sempre. E quando espongo in giro per il mondo voglio trasferire sempre, attraverso le mie opere, la bellezza della mia terra e lo faccio in vari modi e forme in chiave contemporanea”.
Un’opera pensata sin dall’inizio per l’Orto Botanico e che racconta il futuro e la città come ha sottolineato Tommaso Dragotto. L’artista siciliano che ha fatto delle tradizioni della sua terra il leitmotiv dei suoi lavori, famoso oltremodo per le sue sculture e le sue luminarie folkloristiche, ha realizzato la statua con stucco, polvere di marmo di Carrara e resina, pittura con colori a olio e vernici naturali. La sua sicilianità viene fuori soprattutto nei colori accesi e nei decori. Domenico Pellegrino ha esposto alla 58esima Biennale di Venezia ed è stato l’unico artista italiano della Biennale arcipelago Mediterraneo, scelto dalla Disney Italia per il lancio dell’ultimo film di Star Wars.