Pogliese e il rischio sospensione. Ecco chi potrebbe guidare la città

Pogliese e la sospensione|Ecco chi guiderà la città

In foto: Roberto Bonaccorsi, attuale vicesindaco e già primo cittadino a Giarre.
DOPO LA CONDANNA
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CATANIA – Da Giarre a Catania, ma stavolta senza passare dal voto. Con la condanna del sindaco Pogliese per peculato, in applicazione della Legge Severino, la guida dell’amministrazione di Palazzo degli elefanti passarà a Roberto Bonaccorsi, attuale vicesindaco della città etnea e già primo cittadino della cittadina ionica.

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Chi è Roberto Bonaccorsi

Tecnico prestato alla politica, Roberto Bonaccorsi è un affermato commercialista. Nel 2010, l’allora sindaco Raffaele Stancanelli lo sceglie nella sua giunta tecnica come assessore al Bilancio, promuovendolo vicesindaco nel 2012. È lui a predisporre il Piano di riequilibrio del Comune di Catania per salvare la città dal dissesto. Salvataggio poi risultato inutile dato che la città va in default nel 2018.

L’esperienza di Giarre

Nel 2013, Roberto Bonaccorsi è il candidato sindaco del Comune di Giarre per il centrodestra. Sostenuto da tanti nomi importanti anche estranei alla politica, Al primo turno risulta essere il candidato più votato. viene eletto dopo aver riportato 5.981 voti al ballottaggio – contro l’ex Ministro socialista Salvo Andò.

Incorre in un debito milionario che lo costringe, stavolta da primo cittadino, ad adottare un piano di riequilibrio (anche stavolta inutilmente: anche il comune ionico, schiacciato dai debiti, fallisce sotto l’amministrazione di Salvo D’Anna). Bonaccorsi si dimette nel 2016, schiacciato dalle difficoltà di trovare una maggioranza, dopo il passaggio all’opposizione di molti suoi consiglieri.

La sindacatura Pogliese

Bonaccorsi ricompare sulla scena politica con la candidatura di Salvo Pogliese. Legato a Raffaele Stancanelli, viene subito investito del ruolo di assessore al Bilancio e vicesindaco. Spetta a lui, nel dicembre del 2018, illustrare in aula l’atto deliberativo. Oggi, potrebbe spettare a lui guidare una città in dissesto, provata dalla condanna in primo grado del primo cittadino, esausta come le altre per la lunga quarantena e piegata dalla lenta ripresa post covid.

Una città preoccupata, affamata, in cui si attendono importanti azioni, come il piano settennale per l’affidamento dei rifiuti o il Piano regolatore generale. Unica gioia, la salvezza del Catania e il nuovo corso con la Sigi.


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