"Gli ho spaccato la testa...." L'ordine della moglie del boss

“Gli ho spaccato la testa….”|L’ordine della moglie del boss

Grazia Messina, arrestata nel blitz Iddu dai carabinieri, avrebbe "autorizzato" un pestaggio. Le cimici registrano tutto.
LE INTERCETTAZIONI
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RIPOSTO. Grazia Messina era chiamata ‘patrozza’. Un appellativo che evidenzia la sua caratura criminale e il suo ruolo nella governance del clan. Quando il marito Benito La Motta era in gattabuia sarebbe stata lei, infatti, a gestire gli ‘affari’ di famiglia. Una vera moglie di boss con l’autonomia di poter ‘ordinare’ anche un pestaggio in nome dei Brunetto di Riposto. 

Una madrina di mafia che nel periodo di detenzione del marito-boss avrebbe portato avanti “la baracca”. Contabile quando serviva, senza scrupoli nei momenti in cui il clan doveva far capire ‘chi comandava’. E così quando due rapinatori si ‘permettono’ di derubare una pizzeria che pagava il pizzo al gruppo di La Motta, la ‘zia’ Grazia avrebbe capito di dover intervenire. Avrebbe avuto così l’ardire di acconsentire a una violenza azione punitiva che sarebbe servita da lezione in modo che nessun altro avrebbe commesso lo stesso errore. 

Nelle quasi 350 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Andrea Filippo Castronuovo, che oggi hanno portato a 21 arresti nelle file dei referenti dei Santapaola-Ercolano di Riposto, sono messe nero su bianco le intercettazioni che permettono di ricostruire come una sceneggiatura cinematografica ogni fase del violento pestaggio. Le minacce, i commenti, le reazioni.

Il 18 febbraio 2018 due malviventi, forse ignari della protezione del clan, rapinano una pizzeria-gastronomia di Riposto. Il giorno dopo, Antonino Falzone, insieme ad Antonino Marano e Giuseppe Campo, si sarebbe attivato per identificare i rapinatori. Quel colpo ha profondamente danneggiato l’immagine di forza del clan davanti al commerciante che paga il pizzo. 

FALZONE: minchia, ieri con quello una cattiva figura, con questo mi fai fare anche cattiva figura, va! Che se io non me ne accorgevo, ci andavo e quello mi diceva: ma che vuoi? Ascolta, non solo mi fanno il danno….
CAMPO: … e per giunta volete anche i soldi? dice. Già che non vuole pagare più nessuno, non vuole pagare! 

Le ‘indagini’ fai da te dei Brunetto arrivano a un risultato. E così – con il benestare della moglie del boss – sarebbero cominciati i preparativi per la spedizione punitiva. 

CAMPO: hai capito? … va bene, ho detto. Lasciamo stare. Gli sembra che uno è scimunito…non se lo immagina! Vabbè. Minchia, quella, la patr… (fa riferimen­to alla patrozza, ovvero moglie di La Motta, ndr) non sbaglia … una parola non l’ha sbagliata ieri sera, non l’ha sbagliata ieri sera…. “fai, fai, poi ci penso io!”

Avuta l’autorizzazione dalla ‘patrozza’, i tre il 21 febbraio 2018 avrebbero pestato selvaggiamente il rapinatore. Il tutto avviene in una zona di campagna.

Antonino Marano (o meglio conosciuto come killer delle carceri) aumenta il volume della radio dell’auto, ma le cimici riescono a immortalare le minacce e le intimidazioni. 

…non ti azzardare più a fare …inc… merda! Hai capito? Non ti azzardare più, merda che sei..!…. “carrabbineri”. 

E ancora: Non ti rischiare più, non ti rischiare più, merda! se c’era mio zio, a quest’ora era da tempo che eri morto, scemo! … 

Qualche ora dopo è Falzone a recarsi da Grazia Messina per informarlo del lavoro fatto. 

FALZONE: a quello l’ho beccato adesso
MESSINA: ora chi lo sa se sta facendo questo ••. a “u stortu?”, che gli hai detto?
FALZONE: eeee
MESSINA: Gli hai dato una “chilla di fracchie?” (un po’ di botte, ndr)
FALZONE: no, gli fatto tanto male, sì, fracchie!!! […] no, l’ho spaccato! Gli ho spaccato la testa, gli ho spaccato qua …ine… eheh. Forse gli ho rotto le braccia, perché l’ho preso a colpi di coso…

Una violenza inaudita che porta al sapore acre della vecchia mafia. Una mafia che però diventa ancora più inquietante sapendo che dietro quell’ordine si nasconde il volto di una donna. 

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