Nel ddl deroga del governo la chiusura di bar e ristoranti alle 23

Nel ddl deroga della giunta la chiusura di bar e ristoranti alle 23

Musumeci annuncia una parziale retromarcia sulla scuola: i presidi potranno decidere se fare svolgere il 25% delle lezioni in presenza
CORONAVIRUS
di
2 min di lettura

PALERMO – La chiusura di bar e ristoranti “alle 22-23” e un piccolo passo avanti verso la didattica in presenza negli istituti superiori. All’indomani del duello con le opposizioni all’Assemblea regionale siciliana il governatore Nello Musumeci preannuncia i dettagli di provvedimenti che andranno a modificare l’approccio alle misure di contrasto al coronavirus.

Musumeci parla a ‘Tgcom 24’ e rivela il contenuto del disegno di legge che la giunta sta studiando per chiedere al governo nazionale la deroga sulle decisioni che riguardano alcune materie come turismo e beni culturali. “Sto adottando un disegno di legge che prevede, assieme alle misure restrittive già concepite e praticate, la possibilità di adottare misure estensive là dove il governo consente di farlo, come nella normativa di dettaglio – le parole del presidente della Regione -. Noi rivendichiamo il diritto di poter dire, ‘signor presidente del Consiglio, noi riteniamo di spostare l’orario di chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 22 o alle 23’. Quando il governo centrale dirà che bisognerà chiudere per 24 ore, noi allora non fiateremo”.


Il ddl è in fase di approvazione in giunta e “nelle prossime ore – ha spiegato il governatore – sarà il Parlamento siciliano a dovere approvare o respingere. E mi auguro che il governo centrale terrà conto della nostra prerogativa”. Il testo richiama l’articolo 17 dello Statuto speciale della Regione. Dopo l’ok in giunta, il testo arriverà all’Ars dove il presidente Gianfranco Miccichè, che ieri ha sposato l’iniziativa del governo, ha già assicurato una corsia preferenziale per l’ok definitivo.

Parziale marcia indietro, invece, sulle scuole. Il governo sta studiano una modifica dell’ultima ordinanza emanata da Musumeci che aveva chiuso gli istituti superiori passati al 100% con la didattica a distanza. La nuova versione del provvedimento darà ai dirigenti scolastici la possibilità di scegliere per una quota minoritaria del 25% le lezioni in presenza.

Da parte del governatore, infine, la conferma delle critiche rivolte al governo nazionale per le chiusure imposte dal Dpcm: “Nell’ultimo decreto del governo Conte ci sono contraddizioni palesi evidenti. C’è chi tra noi governatori sostiene che si arriverà prima o poi alla chiusura definitiva, in attesa che si arrivi alla primavera. Ma perché anticipare la chiusura visto che le condizioni epidemiologiche consentirebbero al tessuto economico a lavorare, e non importa se per una o due settimane?”.

LEGGI ANCHE: Sarà solo un bis dell’ordinanza-manifesto sui migranti?


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI