Morti, contagiati e terapie intensive: il futuro è nei numeri - Live Sicilia

Morti, contagiati e terapie intensive: il futuro è nei numeri

Ecco i dati da tenere d'occhio per capire l'evoluzione del rischio nell'Isola

PALERMO – Il 6 novembre la Sicilia diventava zona arancione. Sono trascorse due settimane dall’inizio delle nuove restrizioni ed è ai numeri che bisogna guardare per cercare di capire verso dove sta andando la nostra regione.

Solo che in Sicilia, purtroppo, neppure l’analisi dei numeri è univoca. Come nel caso delle terapie intensive con il sindacato dei medici Cimo che smentisce l’assessorato.

Costante aumento dei morti

Il bollettino di ieri, l’ultimo disponibile, dice sono 1.772 le persone ricoverate, solo 4 in più di due giorni fa. E aggiunge che i pazienti in terapia intensiva sono rimasti 240. Un dato incoraggiante quest’ultimo, ma serve vuole tempo per capire se sarà costante. Costante, purtroppo, è il numero dei decessi. Ieri sono stati 40, 257 negli ultimi sette giorni. Tanti, troppi specie se confrontati con quelli della prima ondata.

In totale i morti in Sicilia sono 1.055. Un numero statisticamente pesante e umanamente lacerante per il dolore che comporta.

Incremento dei contagi

Nell’ultima settimana in Sicilia si è poi registrato un altro dato allarmante: i nuovi contagi da Covid hanno fatto segnare un incremento del 29,7 per cento. È andata peggio solo in Puglia ed è andata meglio in altre regioni “rosse”. Secondo gli esperti, sarebbe la prova che in Sicilia il picco non è ancora arrivato.

Terapie intensive, guerra di numeri

Ed è nell’ottica dell’incremento dei contagi che va analizzato il numero dei posti in terapia intensiva che fotografano la capacità del sistema sanitario di reggere l’onda d’urto della pandemia.

Ormai è guerra di numeri sui posti letto. Da una parte quelli resi noti dall’assessorato regionale alla Sanità e dall’altra quelli del sindaco dei medici Cimo.

I dati della Regione

In assessorato dicono che sono stati fin qui attivati 326 posti di terapia intensiva Covid a cui vanno aggiunti i 434 standard, per un totale di 760. Numeri a cui vanno aggiunti, per un totale che sale a 817, i posti letto pronti in caso di necessità nelle strutture private Morgagni di Catania, Humanitas di Catania, Istituto oncologico di Viagrande, Cot di Messina, Rizzoli di Palermo, Villa Maria Eleonora a Palermo, Villa Salus di Augusta e villa Azzurra a Siracusa. I DATI DELL’ASSESSORATO

Il Cimo contesta i numeri

Restando alla sanità pubblica in casa Cimo i conti non tornano. Secondo il sindacato, rispetto a quanto dichiarato dall’assessorato, ci sarebbero 16 posti in meno in provincia di Agrigento, 25 a Caltanissetta, 15 a Enna, 22 a Catania, 65 a Messina, 21 a Palermo, 26 a Ragusa, 12 a Siracusa e 8 a Trapani. Per un totale di 210 posti letto in meno nell’intera Sicilia, aggiornati alle 19 di ieri sera. Il Cimo sostiene di avere fatto un controllo ospedale per ospedale, reparto per reparto, e ritiene che si arriverebbe al numero dei posti letto indicati dalla Regione solo includendo quelli che saranno attivati fra gennaio, marzo e addirittura entro la fine 2021. I DATI DEL CIMO SUI POSTI LETTO

Sulla base dei numeri dell’assessorato il rapporto tra ricoverati e posti letto totali è sotto la soglia critica fissata al 30%. Per il Cimo siamo ben oltre il 40% e cioè in allarme rosso. Rosso come il colore delle regioni dove vigono le restrizioni più dure e che la Sicilia spera di evitare. Il giallo sembra lontano, più realistica appare una riconferma in zona arancione.

Un cambio di colore?

Il premier Giuseppe Conte aveva fissato in due settimane il tempo ragionevole per rivalutare la situazione. “Non escludo che possano esserci altre regioni rosse, sempre sulla base dei dati del monitoraggio”, ha detto ieri il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. Ieri sera, il presidente Musumeci annunciando la nuova ordinanza che chiude tutto la domenica (dopo aver dichiarato altre cinque nuove zone rosse) ha fatto sapere di avere appreso dal ministro Speranza che le zone arancioni saranno rinnovate.

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