Depistaggio di via D'Amelio, inchiesta sui pm archiviata - Live Sicilia

Depistaggio di via D’Amelio, inchiesta sui pm archiviata

Respinta l'opposizione delle parti offese. Caso chiuso per Carmelo Petralia e Annamaria Palma
STRAGE BORSELLINO
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PALERMO – Archiviata l’inchiesta sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio a carico degli ex pubblici ministeri di Caltanissetta Carmelo Petralia ed Annamaria Palma.

Il giudice per le indagini preliminari Simona Finocchiaro ha accolto la richiesta della Procura di Messina e respinto l’opposizione all’archiviazione degli avvocati Rosalba Di Gregorio e Giuseppe Scozzola, legali delle parti offese. Si tratta di quattro dei sette ergastolani scagionati quando è crollato l’impianto accusatorio basato sulle bugie di Vincenzo Scarantino e degli altri falsi pentiti.

Ad entrambi gli indagati si contestava il reato di concorso in calunnia aggravato dall’avere favorito Cosa nostra. Annamaria Palma attualmente è avvocato generale a Palermo, mentre Petralia ricopre la carica di procuratore aggiunto a Catania.

Per legge competente a indagare sui magistrati è la Procura di Messina guidata da Maurizio de Lucia. Nell’ipotesi accusatoria, in concorso con tre poliziotti tuttora sotto processo a Caltanissetta – Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo – i due pm avrebbero depistato le indagini sulla strage di via D’Amelio imbeccando tre falsi pentiti, tra cui Vincenzo Scarantino, e suggerendo loro di accusare dell’attentato persone ad esso estranee.

Leggi: “La verità negata su Borsellino, e oggi tutti dicono che sapevano”

La falsa verità, a cui per anni i giudici hanno creduto, è costata la condanna all’ergastolo a Cosimo Vernengo, Gaetano La Mattina, Gaetano Murana, Gaetano Scotto, Giuseppe Urso e Natale Gambino. A Palma e Petralia si contestava, oltre all’aggravante di avere favorito Cosa nostra, anche quella che deriva dal fatto che dalla calunnia è seguita una condanna a una pena maggiore di 20 anni.

La Procura di Messina ha aperto l’inchiesta su input dei colleghi nisseni che avevano trasmesso la sentenza del processo Borsellino quater in cui, per la prima volta in una sentenza, si parlava espressamente del depistaggio delle indagini. Le false accuse dei pentiti, che per anni hanno retto a più vagli processuali, sono state smontate dalle rivelazioni del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza.

L’avvocato Roberto Tricoli

Dopo il pentimento dell’ex boss di Brancaccio, che si è accusato della strage e ne ha ricostruito la vera dinamica, i sette ingiustamente condannati sono stati scarcerati. Nel procedimento a carico dei tre poliziotti e in questo aperto a Messina sui due ex pm sono persone offese dal reato.

L’avvocato Massimiliano Miceli

A chiedere l’archiviazioni sono stati anche i difensori degli imputati, gli avvocati Roberto Tricoli, Massimiliano Miceli e Marcello Maddalena.


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