Differenziata, fioccano le multe nella notte: linea dura di Cateno - Live Sicilia

Differenziata, fioccano le multe nella notte: linea dura di Cateno

Il sindaco in giro con la polizia municipale.

“Blitz” questa notte e fino a questa mattina, in giro per la città di Messina,per verificare passo dopo passo come viene selezionata la spazzatura dalle utenze non domestiche. Ad accompagnare gli agenti della Polizia Municipale stavolta anche il sindaco Cateno De Luca, oltre ai vertici della Messina Servizi Bene Comune: elevata una quindicina di multe. «Abbiamo trovato di tutto e di più nei sacchi dell’indifferenza (plastica – cartone – vetro – umido) e persino la Direzione Generale dell’Azienda sanitaria provinciale, in via La Farina, è stata sanzionata perché non fa la differenziata». I titolari delle quattro attività di Piazza Lepanto (adiacente al Duomo) che hanno incassato 450 euro di sanzione a testa hanno già espresso oggi le loro rimostranze. Per Palazzo Geraci – sede dell’Asp, non era la prima volta che si riscontrasse la scarsa adesione alla raccolta separata dei rifiuti ma il manager era stato messo in guardia. A farlo emergere è l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino che ha specificato come il comportamento repressivo serva anche in questo caso, trattandosi di un’azienda che può differenziare con facilità rispetto alle attività di ristorazione e lounge bar. «Abbiamo aumentato i passaggi della nettezza urbana nei quartieri centrali– sottolinea Musolino – e abbiamo svolto, negli ultimi tre mesi, molti tavoli tecnici con le associazioni di categoria per predisporre la rimozione dei carrellati dal suolo pubblico e sistemarli all’interno dei locali. Così, è saltato il nervo scoperto dei titolari che gettavano l’immondizia a tutte le ore, senza ottemperare alle regole». In questo periodo iniziale, da quando sono stati eliminati tutti i cassonetti dal centro, si raccolgono l’umido tutti i giorni, la carta sei giorni su sette, plastica e vetro a giorni alterni e l’indifferenziato due volte a settimana.  

Attualmente gli operatori del Reparto Ambientale Polizia Municipale sono coordinati da Giacomo Visalli che ha garantito che le sanzioni impattanti sono quella dovuta alla mancata raccolta differenziata con l’ordinanza 261 del 2016 da 450 euro e quella per abbandono dei rifiuti su strada da 600 euro. I disagi registrati sono il conferimento del sacchetto nei cestini della carta o quello in carrellati altrui, per esempio nei contenitori che i negozianti non ritirano al mattino e al chiuso.      

La maggioranza dei locali che sono ripartiti con la movida messinese, in centro storico e dintorni, è stata multata questa notte perché tarda ad abituarsi alla raccolta differenziata e qualcuno si è preso la libertà di non esporre neppure i carrellati. Parliamo di zone, come il triangolo tra via Garibaldi – piazza Duomo – via I Settembre ,che sono nevralgiche per il commercio,i l transito e la frequentazione dei cittadini, soprattutto giovanissimi e che dovrebbero brillare per decoro urbano. Riflettori e contravvenzioni anche lungo gli spazi più aggregativi come Piazza Lo Sardo e Piazza Cairoli. I trasgressori vengono rintracciati attraverso foto trappole e videosorveglianza dei privati, oltre a guardie ambientali e pattuglie. Per le attività commerciali che riceveranno tre sanzioni, una breve sospensione dell’esercizio sarà comminata per giungere anche alla revoca.

De Luca ha ordinato che venti unità vengano dirottate in questo reparto per intensificare i controlli e si dichiara sodisfatto per l’adeguamento organizzativo di MessinaServizi che ha concluso la consegna dei kit – differenziata in tutto il territorio.

I blitz proseguiranno, il prossimo si vocifera venerdì 4 giugno per conservare il primato di Messina unica nel Sud che ha coperto il 100% del comprensorio con la raccolta porta a porta integrale.

«Sono cosciente che dobbiamo migliorare il servizio estirpando le cattive consuetudini – echeggia De Luca -. Abbiamo individuato oltre 8miila utenze che non erano censite nella banca dati tributaria e non pagavano mai perché contribuenti fantasma».

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