PALERMO- La nota di Palazzo d’Orleans conferma una notizia attesa. “Da lunedì 21 giugno anche la Sicilia passerà in ‘zona bianca’. Lo comunica il presidente della Regione Nello Musumeci, dopo aver sentito il ministro della Salute Roberto Speranza, che nel pomeriggio firmerà il relativo decreto. «Il raggiungimento della zona bianca – commenta il governatore – non deve farci dimenticare che, ancora, in Sicilia sopravvivono alcuni focolai che ci hanno costretto a dover dichiarare quattro “zone rosse”. Che sia, quindi, un’estate nella massima prudenza, pensando al vaccino per chi non lo ha ancora fatto»”. Massima prudenza, dice il presidente e fa bene. I numeri degli indicatori confermano il colore delle minori restrizioni, ma non mancano i motivi per stare sul chi vive.
Preoccupa la variante Delta
La variante Delta, come sappiamo, è in Sicilia. Non è il primo caso, ma forse il più significativo. Parliamo di una giovane agrigentina tornata dalla Gran Bretagna, dieci giorni fa, atterrata a Palermo e poi arrivata a casa. “Si tratta di un evento ampiamente sotto controllo – dice il professore Fabio Tramuto che dirige il laboratorio del Policlinico, lì dove la variante è stata sequenziata – che in questo momento non preoccupa. La variante Delta diventerà prevalente? Non mi sento di escluderlo. Questa persona tornava dall’Inghilterra, da un zona con un’alta percentuale di casi. Cosa sappiamo al momento? Che due dosi di vaccino dovrebbero proteggerci. Non abbiamo la sfera di cristallo”. Non preoccupa il caso specifico, preoccupa soprattutto un esordio che potrebbe diventare rilevante nel tempo. “Penso che la variante Delta, come è accaduto a quella inglese, potrà diventare prevalente. Si replica più velocemente, è più contagiosa – ha detto il professore Antonio Cascio, infettivologo -. Ma la doppia dose, secondo gli ultimi dati, offre un’ottima protezione contro le forme gravi. Ecco perché è necessario fare la seconda dose”.
‘L’indagine’ da Palermo
Proprio la struttura dell’Ufficio del commissario a Palermo sta avviando una sorta di indagine sanitaria per ricostruire il percorso della ragazza di Agrigento. Per vedere quante persone ha contattato e come stanno. Si respira un’aria di moderata preoccupazione. Nelle prossime ore ne sapremo di più.