Reddito di cittadinanza: tra i furbetti il figlio di Ferrera "cavadduzzu"

Reddito di cittadinanza: tra i furbetti il figlio di Ferrera “cavadduzzu”

Il 36enne ha omesso di dichiarare il suo stato di arresti domiciliari per droga. (Foto d'archivio)

CATANIA – C’è anche Natale Ferrera, figlio di Francesco Ferrera (l’ultimo della stirpe mafiosa dei “cavadduzzu”, storici della famiglia catanese di Cosa nostra), tra gli otto denunciati dai carabinieri di Viagrande per “indebita” percezione del reddito di cittadinanza. Il 36enne, pur di ottenere il sussidio, avrebbe omesso di trovarsi al momento agli arresti domiciliare per un arresto in flagranza per il reato di droga. Ma non è finita, oltre alla sua parentela scottante, Natale Ferrera (nome dato sicuramente in onore del nonno, ndr) nel suo curriculum ha numerosi precedenti penali per spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.  

Il padre, Francesco Ferrera, secondo il racconto di diverse sentenza – l’ultima è quella di Fiori Bianchi – ha avuto un ruolo nella compagine del clan Santapaola-Ercolano. Lo zio è Pippo Ferrera, tra i più carismatici boss della famiglia catanese e cugino di Nitto Santapaola. Le carte giudiziarie e i racconti dei pentiti svelano che Francesco Ferrera avrebbe fiancheggiato la latitanza di Santo La Causa, l’ex reggente di Cosa nostra (almeno fino al 2009) catanese poi entrato nel programma di protezione nel 2012. È stato lo stesso collaboratore a raccontare dell’aiutino ricevuto dai “cavadduzzu”, d’altronde anche La Causa è un ex Ferrera.

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