Perché Tony Sciuto, che ha ucciso Vanessa Zappalà e troncato la sua vita per odio, era, di fatto, libero di andare dove voleva? E’ una semplice domanda, non una sentenza. E nemmeno un atto di accusa. Esistono i diritti di tutti e chi si trova nella scomoda posizione di decidere, applica le leggi, in un complesso equilibrio di vicende e di norme. Dunque, nessun giudizio esplicito o implicito. Ma esiste anche il diritto di non morire ammazzati da uno che, ampiamente, aveva dato prova di essere un violento e un persecutore.
La domanda di un padre
Allora, perché? E’ la stessa questione che presenta, in una forma ovviamente tragica, Carmelo Zappalà, il papà di Vanessa. “Dopo una notte in caserma, il 7 giugno, un martedì, e una di interrogatorio, arriva il giudice e lo manda a casa con gli ‘arresti domiciliari’ – dice il signor Carmelo -. Inutili. Perché tre giorni dopo, il sabato, era il 13 giugno, ce lo ritroviamo tra i piedi, ma con un provvedimento altrettanto inutile: l’obbligo di non avvicinarsi a mia figlia per 200 metri. È questa l’Italia che vogliamo?”. Ed è un punto che non si può eludere. Che va sottolineato, interrogando un intero sistema, se vogliamo davvero che atrocità del genere vengano più difficilmente compiute. Non si tratta di ‘buttare la chiave’, espressione feroce e detestabile. Ma di individuare, con tutte le garanzie del caso, le situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità delle persone.
E la domanda di tutti
E’ un passaggio che abbiamo segnalato fin dal principio, in un fondo del direttore, Antonio Condorelli: ‘Un assassino scarcerato dopo essere stato denunciato e, soprattutto, posto agli arresti domiciliari. Ma per come funzionano le leggi in Italia, il “giusto processo”, le garanzie per l’indagato, Antonino Sciuto è riuscito a uccidere colei che si era rivolta alla giustizia. Lo Stato ha perso’. Dando per scontato, non per forma, ma per sostanza di convinzione, che tutti abbiano fatto il loro dovere, resta la falla, il buco, che ha permesso a un uomo pericoloso di portare a termine il suo scempio. Perché è accaduto quello che è accaduto? La risposta alla domanda non riporterà, purtroppo, Vanessa in vita. Ma potrebbe salvare altre vittime in procinto di diventare tali e di cadere per mano di un carnefice ancora nell’ombra.