“2022, un sindaco di centrodestra|Fermiamo il tram in via Libertà” - Live Sicilia

“2022, un sindaco di centrodestra|Fermiamo il tram in via Libertà”

Intervista al coordinatore di Fratelli d’Italia Giampiero Cannella

PALERMO – “Il prossimo sindaco di Palermo sarà di centrodestra e avrà il compito di porre rimedio all’esperienza disastrosa di Orlando: bisogna privatizzare i servizi, rivedere la Ztl e fermare il tram in via Libertà”. Parola di Giampiero Cannella, coordinatore di Fratelli d’Italia per la Sicilia occidentale, protagonista dell’intervista di questa settimana: continua così il viaggio di Livesicilia fra i partiti in vista delle Comunali del 2022.

Chi sarà il prossimo sindaco di Palermo?
“Sarà sicuramente di centrodestra, a patto che si eviti quanto successo le ultime due volte: bisogna iniziare per tempo a riunirsi e a programmare seriamente il futuro della città. Prima i programmi, poi vedremo chi interpreterà al meglio il progetto”.

Ma che centrodestra sarà? Quello che governa alla Regione o, come qualcuno sussurra, quello allargato ai moderati in una sorta di grande centro?
“Sarà lo stesso centrodestra che ha vinto in Sicilia nel 2017 e che vincerà in tante altre Regioni. Un allargamento è sempre possibile, ma nella chiarezza”.

A chi si riferisce?
“Sento boatos che parlano di un allargamento del centrodestra ai renziani: ad oggi non mi pare che Italia Viva abbia posizioni assimilabili anche lontanamente a quelle del centrodestra. A livello nazionale sono stati determinanti per la nascita del Conte bis, a livello regionale sono all’opposizione, a Palermo sostengono Orlando… come potrebbero associarsi a noi?”.

E’ anche vero che Italia Viva ha iniziato a scalciare al comune di Palermo e si è mostrata dialogante all’Ars sulla riforma urbanistica…
“Bene, ma adesso siano consequenziali. Nessuno vuole incasellarli irrimediabilmente nel centrosinistra, ma per far parte di una coalizione di centrodestra servono dei passaggi politici di chiarezza nei confronti anzitutto degli elettori. Il voto d’opinione è molto più presente alle Amministrative rispetto al passato, i pastrocchi vengono fiutati e rifiutati: se Italia Viva intende fare un percorso politico comune, lo inizi nella chiarezza e nella chiarezza si potrà ragionare”.

Faraone ha lanciato l’idea di un grande centro che sembra fare breccia fra i moderati di centrodestra…
“I cicli della politica sono molto rapidi, Renzi in due anni è passato dall’essere il padrone d’Italia a far fatica a comparire in tv. Il centrodestra ha tutte le carte in regola per essere competitivo nell’attuale configurazione che ha conquistato consensi, la coalizione continua a crescere ed è autosufficiente; se arriveranno apporti da formazioni politiche al termine di un percorso che li rende compatibili, lo verificheremo. Ma ad oggi non ci sono le condizioni”.

Le sembra plausibile che alle Comunali di Palermo si segua uno schema e che alle Regionali di qualche mese dopo se ne proponga un altro?
“Le Comunali di Palermo non potranno essere svincolate dalle successive competizioni elettorali: ragioneremo e ci presenteremo come centrodestra tenendo presente il quadro d’insieme”.

Quindi niente candidato di destra con Diventerà bellissima e Lega?
“Solo se si rompesse il centrodestra”.

Insomma, visto che si va verso il Musumeci bis la coalizione dovrebbe rimanere quella…
“Non sono Nostradamus e non faccio il veggente, ma nel 2017 abbiamo vinto con una coalizione di centrodestra e un presidente di centrodestra: Musumeci è nelle condizioni per ricandidarsi. Poi è chiaro che ci saranno competizioni ravvicinate, ossia Amministrative, Regionali e Politiche: ci riuniremo con gli alleati e stabiliremo un programma che riguardi tutti gli appuntamenti elettorali. Lavoriamo perché il centrodestra sia più forte e stabile”.

In Sicilia Fratelli d’Italia non ha sindaci di grandi città…
“Non escludiamo che possa esserci il primo nel 2022”.

E se il nome lo indicasse Forza Italia?
“Ribadisco che Palermo va vista in un quadro complessivo: l’alleanza si determinerà sugli scenari delle varie competizioni. Nessuna preclusione, ma il candidato sindaco di Palermo deve rientrare in un ragionamento ampio e interpretare un progetto”.

Uomo o donna?
“Indifferente, non credo alle quote di genere”.

Politico o tecnico?
“Politico, è necessario dopo l’esperienza disastrosa di Orlando”.

E’ così severo con l’attuale sindaco?
“Ne do un giudizio pessimo, Orlando è stato un fenomeno nel momento in cui è nato ma all’interno del suo partito che era la Democrazia cristiana. Nelle sue riproposizioni amministrative, è il simulacro di quello che aveva detto di essere. Palermo oggi è in stato di abbandono, elencare le cose che non funzionano sarebbe arduo, viste quante sono”.

Non salva proprio nulla degli anni di Orlando?
“L’esperienza di rottura con la Dc dei primi momenti, ma Orlando ci ha abituato agli slogan: prima Palermo era una città europea, poi mediorientale… tutto per distrarre dalle sue manchevolezze amministrative. Orlando ha puntato sulle politiche immigrazioniste, ma la verità è che Palermo è mediterranea e ha l’accoglienza nel suo Dna, di certo non è mediorientale”.

Passiamo alla campagna elettorale: su cosa punterete?
“Sull’innovazione, perché Palermo è una delle città più digitali del Sud ma non ne coglie i frutti. Poi il turismo che è cresciuto, ma dobbiamo anche far re-innamorare i palermitani della loro città che oggi è caotica e invivibile e con una grande confusione sul piano infrastrutturale. La verità è che serve un progetto per Palermo: puntiamo solo su movida e street food o dobbiamo ancora trovare una connotazione? Noi pensiamo che serva altro, del resto l’amministrazione Orlando è riuscita a far fuggire Decathlon ma fa anche chiudere anche i negozi del centro storico perché non è riuscita a coniugare la mobilità sostenibile con le esigenze del commercio”.

Tram e Ztl?
“Cassiamo il tram in via Libertà, un progetto folle che comprometterebbe in modo irrimediabile l’infrastruttura viaria di Palermo. La Ztl non va revocata ma migliorata perché così non funziona, non può servire a fare cassa e deve tenere conto delle esigenze di commercianti e residenti, oltre che prevede i parcheggi che oggi mancano. Il nostro è uno dei centri storici più ampi d’Europa, Padova Perugia o Vienna non sono paragonabili a noi, inoltre ci sono molte zone popolari”.

D’accordo con Aricò che chiede di privatizzare i servizi, come quello dei rifiuti?
“Sì, assolutamente”.

Nel 2022 presenterete una vostra lista?
“Certo e prevediamo un consenso importante, non solo per i sondaggi che crescono sull’onda della popolarità di Giorgia Meloni ma anche per l’aumento di iscritti e partecipanti. Abbiamo due consiglieri comunali uscenti, poi vedremo chi entrerà in lista”.


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