Quando finirà il Covid e che vorrà dire che sarà finito? Che frangente stiamo vivendo? Lo stiamo chiedendo a chi lavora sul campo, in un momento particolarmente delicato. Ecco le risposte che valgono per Palermo e per la Sicilia, ma anche per tutti.
Dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, a che punto siamo?
“Il Covid sta finendo”.
Una bellissima notizia.
“Nel senso che sta diventando endemico e si sta avviando, in un tempo non lungo, a convivere con noi. Questo è quello che stiamo osservando, che speriamo e che possiamo pensare che accadrà”.
Com’è la situazione a Palermo?
“Stiamo cominciando a respirare”.
Lei, qualche giorno fa, disse: tra un po’ andremo in plateau e poi scenderemo.
“Anche questo ce lo aspettiamo. E speriamo ragionevolmente che succeda a breve”.
Negli ospedali Covid si trova, magari, qualcuno che si rompe una gamba ed è positivo, ma non sta male per il virus. E comunque risulta un posto letto occupato.
“Infatti. E’ un dibattito che io sollecito da tanto e che si sta, finalmente, ponendo all’attenzione. Dobbiamo cambiare approccio per definire meglio i contorni e decidere come agire”.
Come, appunto?
“Immaginando ospedali con reparti multidisciplinari, o con aree grigie, per fare la distinzione. Altrimenti si creano enormi contraddizioni”.
Quali contraddizioni?
“A Partinico, in terapia intensiva, c’è un ragazzo con doppio vaccino che è positivo al Sars-CoV-2 e risulta come un malato di Coronavirus. Ma è lì per un incidente stradale”.
Morale della storia?
“Così si rischia di falsare i conteggi”.
Argomento scuola, lo screening?
“Aspettiamo istruzioni, noi siamo pronti”.
I tamponi ci sono?
“Sì”.