Palermo, l'infermiera arrestata: un'intera famiglia no vax - Live Sicilia

Palermo, l’infermiera arrestata: un’intera famiglia no vax

Ricostruite le false vaccinazioni anti Covid di padre, madre e due figlie.

PALERMO – La storia dell’infermiera finita agli arresti domiciliari si intreccia con quella di un’intera famiglia palermitana no vax. Giorgia Camarda ha simulato la vaccinazione anti Covid per una coppia di coniugi. Lei ha 47 anni, lui 50.

Sono stati immortalati il 18 dicembre scorso dalle telecamere piazzate dai poliziotti della Digos, su ordine della Procura della Repubblica, nel corridoio C dell’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo.

A concordare l’appuntamento per loro era stata Anna Maria Lo Brano, l’infermiera arrestata lo scorso dicembre per corruzione, falso e peculato. Nel caso di Camarda, originaria di Piana degli Albanesi, non viene contestata la corruzione perché non c’è traccia di un pagamento di denaro per la falsa inoculazione.

Le due infermiere lavorano entrambe nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Civico e facevano turni di lavoro extra nel centro vaccinale della Fiera.

Le immagini smascherano la messinscena di Camarda: l’infermiera scarica il contenuto della siringa su una garza prima di infilzare l’ago sul braccio dei coniugi. Quando schiaccia lo stantuffo la siringa è già vuota. Il reato di peculato viene contestato proprio perché è andato perduto un bene pubblico, e cioè il vaccino. Falsa è invece l’attestazione della vaccinazione nei portali telematici.

I coniugi sono i genitori di due ragazze che per paura del vaccino si erano rivolte a Lo Brano. Particolare già emerso nel primo filone dell’inchiesta. Dunque, si tratta di una intera famiglia no vax.

Ed è sempre stata la paura, almeno così ha raccontato Lo Brano nella confessione resa ai magistrati, a spingere la collega a far finta di ricevere la terza dose. Per le prime due le era stato somministrato il Pfizer, stavolta per il booster le sarebbe toccato il Moderna. E l’infermiera ha deciso di non completare il ciclo vaccinale.

L’inchiesta va avanti. Ci sono altri complici da scovare e persone che hanno goduto dei loro favori. Lo Brano ha confessato. Il suo verbale, pubblicato da Livesicilia, è pieno di omissis.

I poliziotti della Digos, su incarico del procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Felice De Benedettis, continuano ad analizzare i filmati delle telecamere piazzate in Fiera, le certificazioni delle vaccinazioni e gli eventuali contatti dei sanitari indagati con la rete dei no vax. A dicembre è stato arrestato Filippo Accetta, che sui social aveva un grande seguito quando attaccava governo e vaccini. Anche lui ha fatto finta di vaccinarsi.


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