“Lei mi disse che era egiziana ed era nipote di Mubarak. C’era pure un testimone, un mio amico architetto, il quale può testimoniare questa cosa”. Ad affermarlo, parlando di Karima El Mahroug, la diciottenne marocchina nota come Ruby, è, in una intervista pubblicata stamane dalla Gazzetta del Sud, Ester Fragata, la proprietaria di un centro benessere messinese dove Ruby fu ospitata per 10 giorni due anni fa. La commerciante ha poi denunciato la ragazza al Tribunale per i minori per il furto, avvenuto nel 2009, di un bracciale in oro e brillanti del valore di tremila euro.
“In questi giorni – afferma tra l’altro Fragata nell’ intervista – sto leggendo dichiarazioni assolutamente deliranti, dichiarazioni che sono assolutamente false, tendenziose, in cui si vuole costruire una mia immagine contrapposta alla ‘santa’ Ruby”. L’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per furto nei confronti di Ruby si terrà mercoledì prossimo davanti il Gup del Tribunale per i minorenni di Messina. Al centro dell’inchiesta, i cui fatti risalgono ai tempi in cui la giovane non era ancora maggiorenne, la scomparsa di un bracciale nel centro benessere dove Ruby lavorava. La marocchina ha sempre respinto le accuse, sostenendo che erano una rappresaglia nei suoi confronti perché non ‘accontentava’ i clienti del centro. Su quest’ultima tesi è stata avviata un’indagine che non si è ancora conclusa.