'Gente mia', la Agrigento di Gianfranco Jannuzzo raccontata in cento foto -

‘Gente mia’, la Agrigento di Gianfranco Jannuzzo raccontata in cento foto

Presentazione a Villa Zito a cura di Elvira Terranova e Felice Cavallaro

PALERMO – ‘Gente mia’, la Agrigento di Gianfranco Jannuzzo raccontata in cento foto. Un libro frutto di grande impegno ed esperienza, presentato a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia, dalla nota giornalista Elvira Terranova e da Felice Cavallaro, dall’editore Antonio Liotta e del curatore Angelo Pitrone. Presenta anche l’autore.

Il libro

C’è il venditore di fichi d’india appoggiato su una pietra di cemento immerso nei suoi pensieri, ma anche il bambino che si fa immortalare davanti al suo asino o la signora affacciata alla finestra con i panni stesi. Sono soltanto alcuni dei cento scatti di Gianfranco Jannuzzo, il noto attore agrigentino, che si è formato alla scuola di Gigi Proietti, pubblicati in un libro pubblicato dalla casa editrice ‘Medinova’.

‘Gente mia’ racconta la Agrigento dell’artista, da sempre molto legato alla sua terre di origine, ma dove ha vissuto soltanto fino ai 12 anni, quando con tutta la famiglia si trasferì ‘in Continente’. A Roma. Dove iniziò a interessarsi alla fotografia. Una passione mai sopita. Anzi, “Ancora oggi in tanti quando mi vedono arrivare esclamano: ‘Arrè chiddu ca machina fotografica cè (C’è di nuovo quello con la macchina fotografica ndr)’.

Jannuzzo racconta nel libro la sua infanzia, il trasferimento a Roma, il suo incontro con il teatro, con Gigi Proietti. Ma l’amore per la sua ‘Girgenti’, l’antica Agrigento, non si è mai spento. Un amore che ha anche raccontato negli anni nel suo spettacolo “Girgenti amore mio“, che ha portato in moltissimi teatri italiani, anche al Nord. E dove è stato molto apprezzato. La scorsa estate Jannuzzo ha pensato di raccogliere le fotografie, scattate prima alla fine degli anni Settanta e poi negli ultimi anni, e di pubblicare un libro. Si è così rivolto ad Angelo Pitrone, a cui è affidata la prefazione. Nella prima parte del libro l’attore-fotografo racconta anche il contesto culturale e ambientale in cui sono nate le foto contenute nel suo libro. Mentre nella seconda parte si possono ammirare le oltre cento fotografie, pubblicate senza seguire un ordine cronologico.


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