“Massima fiducia e rispetto per i giudici, ma non nascondo l’amarezza per la sentenza di condanna”. Antonio Borzacchelli, commenta così gli otto anni di carcere che gli sono stati inflitti dalla corte d’appello di Palermo. Ad amareggiarlo, dice, è “soprattutto la vicenda della casa che, a quanto pare, è l’unica rimasta in piedi. Vengo accusato di essermi impossessato, dietro minaccia, di un’abitazione di Michele Aiello. Tutti sanno, a cominciare dall’ingegnere e dai suoi familiari, che Aiello non è mai stato proprietario dell’immobile. Mi era sembrato che fosse emerso con chiarezza anche durante il processo. Aspettiamo le motivazioni della sentenza che, lo ribadisco, deve essere rispetatta. Poi, i miei legali faranno ricorso in Cassazione. In cuor mio ho la certezza di non avere mai concusso nessuno”.
L’ex deputato non era presente in aula al momento della lettura della sentenza. Poco prima del verdetto a Livesicilia aveva detto di essere “sereno”. La stessa serenità che, alemeno dal suo tono di voce, non sembra venire meno neppure dopo la pesante condanna.