CATANIA. C’è il derby che bussa alle porte. Ma il campo non basta a sedare la tensione o a distrarre per qualche giorno da ciò che attende la Società etnea da qui alla settimana prossima.
Le scadenze penzolano come una spada di Damocle ed il tempo della speranza pare essersi ormai sfaldato sotto i colpi delle settimane trascorse senza che sia arrivato qualche scossone. O anche un solo spiraglio, un sussulto d’orgoglio al quale aggrapparsi. La questione resta serissima.
Centra ben poco il periodo dell’anno ma il calendario dell’avvento rossoazzurro si è trasformato di colpo in un calvario quaresimale del quale non si conosce ancora l’epilogo.
Date di scadenza perentorie
Per il 13 dicembre dovrebbe essere conferma la convocazione dell’assemblea della Sigi: difficile ipotizzare cosa ne scaturirà. L’auspicato aumento di capitale? L’ufficializzazione dell’ingresso di nuovi soci? Un ennesimo nulla di fatto?
Inutile azzardare. Superfluo persino farlo.
Il 16 dicembre è, invece, il giorno di scadenza per il pagamento degli stipendi di ottobre ed una parte (seppur residua) della mensilità di giugno: ballano all’incirca 300 mila euro. Che, però, devono essere messi sul piatto altrimenti sarà notte fonda in prospettiva futura.
Infine, il 21 dicembre. E’ per quel giorno che è stata fissata l’udienza relativa all’istanza fallimentare depositata dalla Procura della Repubblica nei confronti del Calcio Catania; è per quel giorno che è attesa la consegna della relazione nel merito da parte dei consulenti incaricati dal Tribunale.
Una situazione intricatissima che si è scatenata, come si comprende, su più fronti.
“Una stucchevole corsa contro il tempo”
Attilio Scuderi, direttore dell’ormai storica testa Catanista, riferimento per addetti ai lavori e tanti appassionati, ha le idee chiare sulla vicenda: “Una silenzio da parte di Sigi che non lascia nulla di buono – spiega Scuderi -. La scadenza degli stipendi giorno 16 dicembre sarà il primo step che consegnerà vita o morte.del club. In attesa poi della pronuncia dei commissari nominati dal Tribunale fissata per giorno 21. C’è una solita corsa contro il tempo stucchevole, visto che Sigi dovrebbe solo andare a ricapitalizzare ancora una volta e non cercare scorciatoie tutte da verificare. I legali dei 10 imprenditori più importanti sono al lavoro, ma i dubbi rimangono. Sul fronte cessione il mistero continua con apparizioni di inglesi poi eclissati, arabi mai veramente decisi o altre storie messe in vetrina anche dal presidente Sigi ma che ad oggi non mostrano nessuna concretezza”, conclude il direttore Scuderi.
Il contraltare del campo
Nel frattempo, c’è il campo. Domenica al Massimino arriva il Palermo. Non è certo il derby delle tuttosommato recenti annate della Serie A: ma quella tra Catania e Palermo rimane “la” sfida calcistica prestigiosa che identifica la Sicilia. Anche in Serie C.
E se provate a chiedervi con quale spirito la piazza stia vivendo queste settimane cariche di mille contraddizioni, vi diciamo che per domenica i tagliandi in Curva Nord sono andati polverizzati nel giro di niente: tagliandi praticamente già esauriti.
Null’altro da aggiungere.