"Parlavecchio è preoccupato|L'Udc sarà ancora più forte" - Live Sicilia

“Parlavecchio è preoccupato|L’Udc sarà ancora più forte”

Giampiero D'Alia a Livesicilia
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2 min di lettura

La fuoriuscita di Mario Parlavecchio dall’Udc arriva al termine di una settimana fatta di voci e smentite. Il deputato regionale ed ex segretario provinciale dei casiniani a Palermo ha sbattuto la porta, puntando il dito contro il segretario regionale, Gianpiero D’Alia, accusato di prendere decisioni “d’imperio” e senza consultare la base. Accuse che D’Alia rispedisce al mittente, senza risparmiare qualche frecciatina all’ex compagno di partito.

Lasciando l’Udc, Mario Parlavecchio ha parlato di una mancanza di democrazia interna e di una programmazione per Palermo. Cosa ne pensa?
“Non intendo polemizzare con Parlavecchio perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, non riuscirà a tirarmi fuori una sola parola contro quel povero ragazzo”.

Il “povero ragazzo”, come lo definisce lei, ha però lasciato il partito.
“Ma guardi, la scelta posso anche capirla. L’Udc è molto cresciuto sia a Palermo che in provincia, presto ci saranno anche delle adesioni importanti. Evidentemente, era preoccupato di non poter essere rieletto. Le possibilità di mantenere lo stesso spazio sarebbe diminuite inevitabilmente, saranno venute meno le sue certezze. Non condivido, invece, le ragioni con cui ha tentato di nobilitare la sua scelta. Gli faccio comunque i miei migliori auguri”.

Non teme una scissione o che comunque in tanti possano seguirlo?
“No, per niente. La scelta di Parlavecchio ci permetterà, invece, di procedere speditamente nella nostra operazione di riorganizzazione del partito in cui presto confluiranno nuove personalità. La preoccupazione di Mario, invece, era di trovare un partito per essere confermato all’Ars”.

Parlavecchio le ha però rimproverato di non aver indicato nessuno per la successione a Cammarata…
“L’Udc è nel Terzo polo, ne siamo un pilastro. Nelle prossime settimane proporremo anche un nostro progetto per la città, c’è un gruppo di lavoro che lo sta definendo. Come ha ben detto l’onorevole Totò Lentini, prima si parte dai programmi e poi si arriva alle persone. Cammarata ha lasciato solo macerie e disastri, ma gli uomini sono consequenziali alle idee e ai progetti. Quelle di Parlavecchio sono argomentazioni di lana caprina”.

Nominerà un successore alla segreteria provinciale?
“E’ stato nominato un coordinatore per l’area metropolitana, che è il professor Pietro Di Marco, che è stato scelto con il parere favorevole e unanime di tutto il coordinamento provinciale, ad eccezione di Parlavecchio. Ma non sarà una diminutio per nessuno, neanche per Agostino Genova (segretario cittadino, ndr) il cui lavoro verrà valorizzato. Adesso procederemo a una riorganizzazione del coordinamento provinciale, che Parlavecchio non aveva mai convocato, e lì decidere come procedere. Io sono per gli sport collettivi, di squadra, non certo per quelli individuali come Parlavecchio”.

Parlavecchio ha annunciato anche l’adesione al gruppo Misto dell’Ars. La cosa vi preoccupa in qualche modo?
“Non ce ne frega assolutamente nulla”.


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