“Nessuna subalternità al Partito Democratico e a Raffaele Lombardo, alternativi al Pdl che ha massacrato l’Italia, Palermo, Catania e Messina; rivedere il ponte sullo Stretto, cacciare i dirigenti regionali incapaci e ripartire dalla militanza sulla strada”. Carmelo Briguglio infuoca la platea di Taormina al primo congresso regionale di Fli senza sconti per nessuno.
Poche gocce d’acqua sul lastricato che attraversa Taormina da “porta Catania” a “porta Messina” e la piazza antistante il palacongressi intasata da auto blu e bandiere tricolori. È iniziato con il saluto del sindaco Mauro Passalaqua il primo congresso siciliano di Futuro e Libertà, con la sala gremita di militanti finiani e striscioni con precise parole d’ordine: Llegalità, nazione, merito, crescita, equità, occupazione”. La nuova destra, che in Sicilia governa col Partito Democratico sostenendo Raffaele Lombardo, apre il dibattito con gli applausi al senatore autonomista Giovanni Pistorio, che nella sala del palacongressi sente il calore di nuovi e vecchi amici, quelli che “hanno una provenienza comune”.
“Oggi -dice Pistorio alla platea– è importante saldare il legame tra l’Mpa e Futuro e Libertà offrendo maggiore spazio alla dialettica interna e alle realtà territoriali. Il nostro Paese vive una reltà diversa, la crisi impone di coniugare gli aspetti di un federalismo equo e solidale con l’efficenza necessaria ad affrontare le sfide del momento attuale”. Secondo Pistorio, che si definisce “molto critico del bipolarismo da antico democristiano”, l’esperienza siciliana del governo Lombardo ha visto in prima fila gli uomini di Fli e quindi “siamo corresponsabili di tante scelte ma soprattutto del percorso di risanamento che sta attraversando la Sicilia”. La sfida del nuovo anno con possibili appuntamenti elettorali potrebbe essere, per Pistorio, “grazie all’assetto che governa la Sicilia, modello nazionale puntando sull’equità sociale e sull’eguaglianza sostanziale.
Poi il senatore Giampiero D’Alia, Udc, che porta “un saluto affettuoso a Carmelo Briguglio per il lavoro che sta portando avanti in Sicilia nella direzione della costituzione di una seria alternativa al bipolarismo che governa l’Italia. Bisogna cogliere al volo l’occasione del governo Monti per radicarci meglio nel territorio, in questa direzione stiamo lavorando insieme a Roma e in Sicilia, in questo modo potremo rappresentare l’Italia”. Il congresso entra nel vivo. Roberto Menia, coordinatore nazionale di Fli, siede al centro del lungo tavolo, adornato da cinque bandiere e 12 tra dirigenti e senatori. Tra questi il vicecoordinatore nazionale Fabio Granata, l’amministratore del partito Nino Lo Presti, il senatore Nino Strano, i deputati regionali Livio Marrocco, capogruppo all’Ars, Alessandro Aricò, Luigi Gentile e Pippo Currenti, il vicecoordinatore regionale Massimo Grillo e gli assessori regionali Daniele Tranchida e Sebastiano Di Betta.
Poco dopo mezzogiorno prende la parola Carmelo Briguglio, coordinatore regionale uscente, unico candidato al congresso regionale di Fli. “Io che credo molto – esordisce Briguglio – non dico nelle gerarchie, ma nelle leadership interne del partito. Ringrazio tutti i capitani coraggiosi che hanno consentito la nascita di Futuro e Libertà. Non è un finto congresso e dobbiamo misurarci con le nostre tesi. È stato difficile ma siamo riusciti a ricostruire una comunità politica di Futuro e Libertà in Sicilia ispirandoci al principio che è importante creare una grande squadra e non favorire singoli solisti”. Subito l’affondo alla Lega e al Pdl: “Abbiamo chiuso la fase del berlusconismo e adesso abbiamo di fronte una nuova stagione ma dobbiamo stare attenti alla trappola mediatica e all’azione politica della Lega e del Pdl, che dopo aver portato l’Italia alla rovina stanno strumentalizzando mediaticamente quello che sta riuscendo a fare il governo Monti in 17 giorni, cioè quello che gli altri non sono riusciti a fare in 17 anni”.
“Bisogna aspettare che i processi politici arrivino a compimento – continua Briguglio – e Fini ha fatto bene a non dimettersi anche quando era criticato dopo il congresso di Mirabello. Fini non doveva lasciare Montecitorio e adesso l’icona dell’Italia è Berlusconi che esce in malo modo da Palazzo Chigi e Fini che ancora adesso è terza carica dello Stato” .
Una visione “europea” della Sicilia che, secondo Briguglio, “non può essere piagnona e piena di quel sicilianismo tradizionale che ha fatto soltanto del male ai siciliani”. Il riferimento del coordinatore regionale di Fli è alla frase di Goethe che campeggia sulla sala: “L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nello spirito, soltanto qui è la chiave di tutto”. “Ho notato -chiede Briguglio ai militanti- una sorta di imbarazzo quando parlavano i nostri alleati. Futuro e Libertà non può perdersi nei rivoli ma deve comprendere che il futuro della Sicilia non può essere costruito con il Pdl, ma soltanto con il terzo polo. Noi siamo alternativi al Pdl. Quando penso a come è stata massacrata Palermo da Cammarata, a come è stata “sgovernata” Catania, e a Messina, non è questo il nostro modello”.
Briguglio punta l’attenzione su Palermo e sulle comunali in arrivo, partendo da Rita Borsellino, “il cui cognome – dice Briguglio – ci suscita non poche emozioni, ma lei ha dimostrato di essere politicamente al di sotto del cognome che porta”. Sui prossimi appuntamenti politici Briguglio ha le idee chiare: “Non ci faremo dettare i candidati da Raffaele Lombardo o dalle primarie del Partito Ddemocratico. Essere di destra vuol dire essere leali e con Lombardo lo siamo stati sempre, anche e soprattutto quando è stato nella morsa mediatica per le note vicende giudiziarie. Noi non abbiamo mai creduto che lui è un mafioso o che lui è un amico dei mafiosi, quindi lo sosteniamo perché siamo stati cofondatori del Governo regionale”. Il coordinatore regionale di Fli crede nel terzo polo, ma la leadership siciliana è ancora in discussione: “Lombardo non è il leader naturale del terzo polo siciliano, il leader lo dobbiamo trovare e da oggi si apre la partita”.
E poi la Regione: “Noi non crediamo nel modello di gestione del potere che fa riferimento a Raffaele Lombardo, al 31 dicembre bisogna cacciare i dirigenti generali che non fanno il proprio dovere e che, se non spendendo i fondi comunitari, stanno compromettendo il futuro di migliaia di siciliani, peggio ancora la politica di selezione dei primariati nella sanità: basta con i soliti nomi, bisogna far tornare i giovani che sono emigrati e che adesso lavorano in ospedali d’eccellenza in tutto il mondo”.
Ma il vero colpo di scena arriva parlando del ponte sullo Stretto di Messina e qui Briguglio, sposando le posizione di Fabio Granata, “l’uomo di sinistra in Fli”, rincara la dose: “Serve una moratoria sul ponte che costa 10 miliardi, ma al tempo stesso non abbiamo i treni che collegano la Sicilia con il resto d’Italia”. Quindi la conclusione con “la politica on the road, riuscendo a governare ma anche uscendo dai palazzi del potere per diventare la testa della carovana di Futuro e Libertà per l’Italia, e tornare alle preferenze a livello nazionale”.
Prima di pranzo tocca a Fabio Granata, che rivendica le posizioni di Fini nei confronti del Pdl, e lancia una frecciatina agli ex colleghi di partito che hanno mollato Fli per il Pdl, soprattutto in Sicilia: “Topi che sono risaliti sulla nave prima che la stessa affondasse”. Pieno sostegno a Carmelo Briguglio, Granata cita Ezra Pound, “la cultura delle idee che diventano azione”, ripromettendosi di lanciare una “volontà di partecipazione attiva al governo regionale e a quello palermitano visto che nessun governo regionale sino ad oggi è stato all’altezza delle aspettative della Sicilia”. “Non me ne voglia l’Mpa -conclude Granata- ma la difesa della Sicilia non è la difesa del dialetto e del folklore, ma delle tradizioni siciliane, a partire dalla coltivazione dei vigneti e dal rispetto delle tradizioni classiche”.
Acclamazione per Briguglio
“L’onorevole Carmelo Briguglio – si legge nel comunicato ufficiale – è stato acclamato coordinatore regionale della Sicilia nel corso del Congresso regionale di Futuro e Libertà che si è tenuto oggi a Taormina, alla presenza del coordinatore nazionale, Roberto Menia, e del vicepresidente di FLI, Italo Bocchino. Il neo coordinatore eletto Briguglio ha subito reso noto ai circa 2000 presenti la composizione del parlamentino siciliano di FLI”.