Pid: "Nasce il cantiere popolare" - Live Sicilia

Pid: “Nasce il cantiere popolare”

Amministrative
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“Il “cantiere popolare” rappresenterà una nuova presenza politica per le amministrative di primavera in Sicilia. I Popolari di Italia domani punteranno sull’aggregazione delle forze di centro e moderate, con il contributo delle associazioni cattoliche e di volontariato, per rilanciare l’impegno politico negli Enti locali che rinnoveranno i Sindaci ed i Consigli comunali. Il 12 gennaio prossimo un Consiglio nazionale del Pid affronterà a Roma il tema delle alleanze e delle modalità per la scelta dei candidati anche attraverso lo strumento delle primarie”. Lo ha deciso la direzione regionale del Pid riunitasi oggi a Palermo alla presenza del segretario nazionale Saverio Romano, del coordinatore regionale Rudy Maira e della rappresentanza parlamentare e delle provincie. In merito alla situazione politica regionale, “il Pid sfida il governo siciliano e le forze parlamentari a farsi carico di provvedimenti seri e definitivi per far fronte alla emergenza precari nella pubblica amministrazione regionale (dopo lo stop alla legge sulla stabilizzazione) e per l’occupazione giovanile, vero dramma isolano con punte superiori al 50%. “E’ opportuna per i Popolari di Italia domani una sessione parlamentare per il varo di un pacchetto di aiuti per il sostegno all’occupazione non solo nel settore pubblico, quindi per il mondo dei precari storici, ma anche per aumentare le garanzie dei lavoratori della formazione professionale, delle municipalizzate, delle società partecipate, delle aziende a capitale pubblico (Fincantieri) e di diverse aziende private che operano in Sicilia, dove solo nell’ultimo anno si sono persi 50 mila posti di lavoro e ove si paventa una ulteriore emorragia che mette a rischio l’equilibrio e la coesione sociale, impoverendo sempre di più le famiglie siciliane”. La direzione regionale del Pid ha ribadito la volontà di accelerare e implementare un processo di dialogo tra le forze centriste reso impossibile finora dalle alleanze improprie imposte dal governo siciliano guidato da Raffaele Lombardo”.


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