"Dopo le primarie, centrosinistra unito | Ma attenzione agli... inquinamenti" - Live Sicilia

“Dopo le primarie, centrosinistra unito | Ma attenzione agli… inquinamenti”

ANTONIO DI PIETRO A PALERMO
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“Abbiamo scelto di partecipare alle primarie di coalizione. E il giorno dopo, il centrosinistra dovrà trovarsi unito su un unico candidato. Certo, non deve esserci inquinamento né delle primarie, né successivamente del primo turno”. Antonio Di Pietro non fa nomi. Né sigle. Ma non c’è bisogno. Lo “spettro” dell’inquinamento ha già fatto crollare le “prime primarie”, e il documento firmato dai partiti di centrosinistra nella riunione dell’Hotel delle Palme di un mese fa non pare un’assicurazione sulla vita della coalizione.

L’agente “inquinante”, ovviamente, in questo caso è Raffaele Lombardo, tirato in ballo solo da un battuta di Leoluca Orlando, durante la conferenza stampa “a tre”, insieme appunto al leader di Idv e alla candidato sindaco Rita Borsellino. “Se le primarie saranno inquinate – ha detto Orlando – ce ne accorgeremo subito. Certo, se viene a votare Lombardo…”. Lombardo però, a votare alle primarie certamente non andrà, visto la sua residenza etnea. Fa lo stesso: “Ci sono tanti lombardini”, scherza Orlando. Che si fa serio quando, invece, di fronte alle domande su una sua possibile candidatura al primo turno nel caso di successo alle primarie di Ferrandelli: “Sono già stato sindaco. E non intendo riprovarci. O meglio, oggi sono candidato a sindaco, ma col nome di Rita Borsellino, per la quale mi impegnerò come se io stesso fossi in corsa. Questa scelta fa onore alla mia grande storia”. Armonia totale, insomma. E grande fiducia: “Comunque – ha aggiunto Orlando – il problema non ci sarà perché Rita Borsellino vincerà le primarie, e poi vincerà anche al primo turno”.

Qualche dubbio, invece, era sorto proprio ad Antonio Di Pietro, “pizzicato” in una telefonata-burla, nella quale si chiedeva: “E se vince quello che è uscito da noi?”. Quello che è uscito da loro, ovviamente, è Fabrizio Ferrandelli, per il quale Di Pietro, però, dice di nutrire “grande rispetto, come per gli altri candidati”. Ma Rita è un’altra cosa. “Abbiamo scelto Rita Borsellino perché rappresenta sia il riferimento a un’area politica precisa, quella per intenderci, sintetizzata dalla ‘foto di Vasto’, sia un’ampia fetta di società civile che si riconosce in una persona onesta e capace”. Un candidato “di rottura”, secondo Di Pietro, visto che “in questi anni, c’è stata gente che ha ‘cianciminato’ un po’ troppo”.

E da lì, ecco piovere altri neologismi dal leader Idv: “La scelta di prendere parte alle primarie di coalizione, nasce dalla convinzione che i rappresentanti dei cittadini debbano essere scelti democraticamente. Anche perché, quando decide uno solo c’è il rischio di sbagliare. Anche io – ecco il termine nuovo del linguaggio politico di Di Pietro – una volta sono stato ‘scilipotato’”. Di Pietro sembra di buon umore. Frenetico. Dice “di amare Palermo, di sentirsi anche lui un po’ palermitano”. Anche perché “Palermo non è mica Roccacannuccia”, e la candidatura di Rita Borsellino potrà consentire alla città “di esportare la sua immagine più bella. Senza ‘coppolate’”.

Ma anche senza inquinamenti: “Il voto dei cittadini – ha detto Di Pietro – non può essere barattato per accordi post-primarie o post-elettorali”. Magari da parte di quel candidato “uscito da loro” e sostenuto dall’ala più “filogovernativa” del Pd, quella di Antonello Cracolici e Beppe Lumia, assai in sintonia col governo Lombardo alla Regione. E intanto, su Ferrandelli è giunta l’adesione di un pezzo di Idv, quello facente capo a Sonia Alfano: “Spaccature nel partito? No, questa si chiama democrazia”, precisa Di Pietro. Ma democrazia significa anche rispettare quel “patto d’onore” firmato dai candidati alle primarie. “Finché tiene questo patto, non c’è alcun problema. Timori? Nessuno. Certo – ha aggiunto il leader di Idv – chi ha sempre ‘trescato’ a Palermo potrebbe continuare a farlo. In questa città c’è qualcuno, nel sottobosco della politica, che è convinto di potersi scegliere non solo la propria squadra, ma anche quella avversaria”.

“Mettiamo fine alle polemiche”, ha detto però Rita Borsellino. “Fuori c’è una città che protesta perché le vengono continuamente negati dei diritti. E noi siamo qui a sollevare questioni inutili. O che a me, almeno, non interessano. Vi sfido – ha detto, riferendosi anche alle recenti uscite di Davide Faraone che ha etichettato come ‘controfigura’ la stessa Borsellino – a trovare una mia dichiarazione contro questo o quel candidato. Non l’ho mai fatto e non lo farò mai”.

Anche sulla vicenda del voto agli immigrati, Rita Borsellino ha deciso di “smorzare i toni”: “Si è parlato addirittura di schedature. Si tratta – ha detto – di termini offensivi e dispregiativi. Abbiamo dato loro una possibilità”. Infine, la proposta: “Per questi tre giorni – ha invitato Rita Borsellino – proviamo a evitare le polemiche. Proviamo a stare un po’ più in silenzio. Anche per dare ai cittadini la serenità di valutare e scegliere”. Insomma, in vista delle primarie, meglio evitare l’”inquinamento acustico”. Almeno quello.


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