PALERMO – Marianna Musotto risponde alle domande del giudice. Ammette la storia della tangente, ma scarica le responsabilità. Avrebbe fatto da intermediaria per conto del compositore Sergio Rendine, di cui subiva una forte sudditanza psicologica. Il giudice ha deciso che merita di restare ai domiciliari.
Da Rendine la musicista, ai domiciliari per istigazione alla corruzione, avrebbe subito pressioni affinché avanzasse l’offerta di una tangente da 50 mila a Raoul Russo, capo della segreteria tecnica dell’assessore regionale al Turismo, sport e spettacoli, Manlio Messina. Messina avrebbe potuto fare uso dei soldi a suo piacimento, trattenendoli per sé oppure girandoli al suo partito, Fratelli d’Italia.
Nulla di tutto ciò: Russo ha denunciato tutto dando il via all’inchiesta.
L’interrogatorio
L’interrogatorio si è svolto stamani alla presenza del giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese, del pubblico ministero Andrea Zoppi e dei legali di Musotto, gli avvocati Ferdinando Rucci e Toni Palazzotto.
Musotto ha ammesso di avere fatto da intermediaria per veicolare la proposta: sul piatto mise 50 mila euro nel tentativo di convincere la Regione a sponsorizzare un progetto da quasi mezzo milione di euro per un ciclo di concerti sulle musiche di Ennio Morricone nei parchi archeologici siciliani.
Uno strano episodio
Non sarebbe stata una sua iniziativa, ma del maestro Rendine nei confronti del quale è molto legata professionalmente. Lo vede come il suo maestro di riferimento e avrebbe accettato di avanzare la proposta illecita. A Rendine è legato uno strano episodio, ricostruito da Livesicilia, avvenuto a fine febbraio.
La denuncia ai carabinieri
Si è presentato alla stazione dei carabinieri del paesino abruzzese in cui vive e ha dichiarato di essere l’autore del messaggio sulla chat Telegram con veniva avanzata a Russo la proposta dei 50 mila euro. Ha sostenuto di avere inviato il messaggio usando il telefonino di Musotto. Ha però spiegato che non si trattava di una mazzetta, ma di un finanziamento a Fratelli d’Italia di cui egli, assieme ad altre persone coinvolte nel progetto, sarebbe un sostenitore.
Si attende la decisione del giudice
Le dichiarazione di Musotto sono ora al vaglio de giudice e della Procura che ha espresso parere negativo sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali della difesa, secondo cui alla luce dell’interrogatorio sarebbe venute meno le esigenze cautelari. Per i pm la veridicità del racconto deve essere vagliata con attenzione. L’ultima parola spettava al Gip Maltese che ha definito la musicista “caparbia e spudorata”. Ha deciso che deve restare ai domiciliari.